L'obiezione di coscienza al servizio militare e quindi la scelta del servizio civile richiama primariamente il valore della vita, la sua difesa, la sua salvaguardia, la sua promozione e valorizzazione. Il bene della vita sollecita a individuare percorsi capaci di attuare e rendere visibile questo principio. Vi è un bisogno forte, oggi di mostrare come il tessuto sociale ampiamente lacerato può essere ricucito attraverso la disponibilità a servire chi è nel bisogno rispettandolo fino in fondo, e aiutandolo a trovare una dimensione di dignità. Si deve realizzare un insieme di relazioni che si pongono come autentiche eccezioni allo scopo di educare ed educarsi alla solidarietà e alla condivisione per sradicare le varie forme di povertà e per non rassegnarsi alla ineluttabilità di certe forme di violenza che offendono il valore della pace. Il giovane obiettore deve comprendere la sua scelta "a favore", "per" il valore fondamentale della vita, da proclamare e servire in ogni istante e in qualsiasi situazione. Il servizio civile, svolto nella sua forma più autentica e impegnata si ripercuoterà positivamente anche sull'intera comunità ecclesiale: richiama, infatti, l'importanza di una coscienza che si apre sempre più alla verità sulla persona umana e che ad essa continuamente si educa.

† Edoardo, Arcivescovo