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Ventiquattro famiglie e sette studenti di Obri adottati dalla nostra Diocesi
Gemellaggio in riva all'Adriatico
Presentati i primi risultati del Progetto Sarajevo

Prima della guerra a Obri, piccolo villaggio a cavallo tra la Bosnia e l'Erzegovina a 50 chilometri di distanza da Mostar e Sarajevo, vivevano 1.500 cattolici. Ora, dopo un conflitto che ha lasciato profonde ferite nel cuore dei superstiti e una situazione sociale ed economica particolarmente delicata che aveva determinato la fuga di tutti i cattolici, 38 parrocchiani sono tornati alle loro case grazie agli aiuti forniti dall'Arcidiocesi di Chieti-Vasto.
E' quanto emerge dal racconto di Don Anto Ledic, giovane parroco di Obri, e da Renata Sutalo, collaboratrice della Caritas di Spalato, durante la conferenza stampa tenuta presso la sede Caritas di via Arcivescovado a Chieti per presentare i risultati e indicare le prospettive del gemellaggio tra la Caritas Diocesana e la comunitą slava.
Finora sono state adottate 24 famiglie e 7 studenti che hanno avuto in tal modo la possibilitą di prose-guire gli studi universitari. I rapporti tra cattolici e musul-mani sono ancora di separa-zione pił o meno netta e reciproca diffidenza. Tanti gli ostacoli al rientro dell'intera comunitą di fede cristiana: molte abitazioni nel villaggio sono occupate dai musulmani e dai serbi.
"Prima della guerra - racconta Valentina, 20 anni, studentessa al secondo anno di chimica biologica presso l’Universitą di Mostar – frequentavamo le stesse scuole e le differenze etniche non incidevano molto. Ora č diverso. Per questo č importante scommettere sull’istruzione, č importante l’attenzione offerta in tal senso dalla Diocesi di Chieti-Vasto: abbiamo bisogno di persone preparate che sappiano ricreare un clima di solidarietą e rispetto". "Per favorire il ritorno alla normalitą – prosegue Don Anto – dodici abitazioni saranno ricostruite grazie all’apporto concreto della Caritas diocesana e permetteranno ad altrettanti nuclei familiari di rientrare a Obri".
L’impegno dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto č stato confermato da Don Enrico D’Antonio della Caritas e Don Mario Pagan a nome dell’Azione Cattolica: "Bisogna permettere a questa comunitą di soddisfare i bisogni primari. – hanno detto i due sacerdoti – Ed č fondamentale l’apporto di ognuno di noi: per adottare un nucleo familiare č sufficiente un versamento di 200mila lire al mese che scendono a 100mila per permettere a un ragazzo di Obri di proseguire gli studi".
Se tutto andrą per il giusto verso, presto sarą possibile anche provvedere alla riedificazione della chiesa parrocchiale.

 

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Aggiornato il: 10 agosto 1999