Le
logiche della bottega
Testo
di Camillo Chiarieri Foto
di Cesidio Silla |
. Qual’è
il futuro dell’artigianato abruzzese? Possono queste antiche
arti, nate dal bisogno di soddisfare necessità quotidiane e messe
in crisi dalla produzione industriale, tornare ad innescare un
processo economico in grado di produrre ricchezza?
È importantissimo che il bagaglio di conoscenze, accumulatosi per
sedimentazione durante i secoli, fino a giungere a produrre
manufatti bellissimi e tecniche di lavorazione molto sofisticate
dei più diversi materiali, si conservi, non vada disperso. Ma
perché ciò accada forza lavoro giovane deve essere introdotta
nel settore, forza giovane che voglia imparare e voglia investire
tempo nell’apprendimento di queste arti.
Ma non si può essere disposti ad investire tempo e fatica per
conoscere tecniche che poi non producono ricchezza, che alla fine
non danno lavoro a chi si è dedicato ad impararle: da ciò emerge
la necessità di esaminare l’attuale situazione del mercato, per
verificare gli sbocchi possibili delle professioni artigiane, e si
fa sempre più urgente un’analisi delle aspettative dei giovani
per sondare la loro reale disponibilità ad occuparsi in questo
settore.
Un’analisi della situazione e dei suoi possibili scenari futuri
è stata fatta durante una giornata studio intitolata Artigianato
tra creazione ed economia, tenutasi il 17 marzo scorso a Penne,
presso l’Istituto d’arte “Mario dei Fiori”.
La giornata, nata per esaminare i dati statistici raccolti al
termine di un’indagine tra gli studenti di alcuni istituti d’arte
statali della regione, è stata anche un’ottima occasione, data
la presenza di ospiti operanti nel settore, tra cui l’Assessore
all’Artigianato Bruno Passeri, per riflettere sul ruolo dell’artigianato
in Abruzzo e sul suo futuro.
I risultati del questionario hanno rilevato una forte motivazione,
da parte dei giovani studenti degli istituti d’arte, ad operare
nel settore artigiano, un settore che viene percepito però, dalla
maggior parte di essi, come lontano dal mondo della scuola e non
direttamente collegato ad essa. I ragazzi cui è stato sottoposto
il questionario si dicono, per la maggior parte, favorevoli all’apertura
di attività artigiane al termine della loro formazione, ma prima
di avviarle direttamente vorrebbero trascorrere periodi di
apprendistato presso artigiani già esperti, in modo da
incrementare con la pratica il bagaglio di conoscenze teoriche di
cui li ha forniti la scuola.
Allo stesso modo è emersa, durante il dibattito, la necessità di
una presa di coscienza maggiore, da parte degli abruzzesi stessi,
della bellezza e della raffinatezza dell’ artigianato regionale,
testimone della loro storia e della loro identità culturale, in
modo che essi siano in grado di valorizzarne e promuoverne i
prodotti, soprattutto presso il turista esterno, che così può
essere invogliato ad acquistare oggetti tipici della regione, in
grado di raccontare e rievocare la vacanza.
E sono proprio queste le conclusioni alle quali si è giunti al
termine della gionata: è indubbio che le attività artigiane
debbano trovare un loro spazio per svilupparsi nel sistema
economico regionale, e che ai giovani deve essere permesso un
ingresso facilitato in questo settore produttivo, in modo da
assicurare il turn over allo stesso. A questo proposito l’Assessorato
all’Artigianato si sta muovendo molto, con progetti che
prevedono anche l’ingresso diretto degli studenti nelle botteghe
artigiane, in modo che la loro formazione sia più concreta, come
auspicato dai giovani stessi.
Ma è necessario, allo stesso tempo, che siano gli abruzzesi a
riscoprire il loro artigianato, che essi non solo lo conoscano, ma
che, quando possibile, continuino ad usare gli oggetti della
tradizione al posto dei loro omologhi moderni, anonimi e senza
storia, in modo da consentire ai manufatti di continuare a vivere
sul territorio, evitando di farli diventare solo oggetti da
appendere al muro o da esporre in una bacheca, belli ma di cui si
è persa ogni funzionalità, senza scopo: l’esatto contrario di
ciò che ha dato origine a tutte le creazioni artigiane, dove la
bellezza del prodotto si è fusa con l’utilità pratica, senza
che questa, però, venisse mai meno. |
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