Tutti concorrono. E' d'uopo
concorrere.
Cosi' nessuno piu' ad esempio accorre
o soccorre. Semplicemente corre.
Per me, io invece preferirei trascorrere
il tempo discorrendo con amici
della prossima ricorrenza, senza
incorrere in incidenti emotivi
quali occorrono quando si percorrono
strade troppo frequentate. Mi piace
ormai piuttosto decorrere, come
decorrono le norme, che poi cadono
tutte insensibilmente in desuetudine.
Non nelle sole ricorrenze penso
ai miei giorni trascorsi, a quei discorsi
di calcio sui gradini, a quelle corse
sui ritrovati percorsi decorse
le dolcissime malattie, alla voglia
rinnovata d'incursioni, al disprezzo
di qualsiasi soccorso, e di qualsiasi
occorrenza che non fosse di pura
forza e di sola, impagabile vita.
Non so piu' insistere. La mia esistenza
consiste in un sussistere svagato,
in uno straordinario, programmatico
desistere, di chi come assistesse,
persistendo l'altissimo silenzio
d'una domenica estiva in citta',
al friggere segreto d'un transistor.