"Mi chiedo perche'
scrivo poesie, quando nessuno le
legge. E' una specie di malanno per il quale i
dottori prescrivono quello che si dice un torrente di
insulti; ma ho paura che non si possa considerarlo
proprio un trattamento specifico"
PERCY
BYSSHE SHELLEY (1820)
"I versi li leggo sempre con fatica,
e il mio
tolstoianesimo mi fa quasi sentire, anche solo nella
rima e nel ritmo, qualcosa di esecrando"
THOMAS
MANN (1900)
Non mi sarei mai chiuso nel presente
sistema d'espressione, in questa tipica
autoesclusione da depressi, solo
che avessi constatato ch'era ancora
possibile concludere qualcosa
avverso l'oppressione e l'inclusione
in liste periodicamente accluse
di masse di repressi da sopprimere.
Ma questo non essendo piu' nemmeno
ipotizzabile, per non recludermi
comprimendo ogni istinto e precludendomi
addirittura le impressioni, riempio
almeno per meta' fogli di carta
pur sapendo benissimo che cio'
non interessa piu' neanche a Rio Bo.