C'e' stato un mondo senza
ministeri.
Si procedeva senza procedure.
C'erano alabardieri, non uscieri
e pretori seri nelle preture.
Erano sconosciuti i ragionieri
ed impazzavano nelle procure
procuratori per niente in calore
che ti ammazzavano ma da signori.
Erano noti gli speculatori
e sconosciuta la speculazione
cosicche' risarcirsi i debitori
sempre potevano lungo i tratturi.
Se finanzieri avessero incontrato
un intendente di finanza avrebbero
all'istante chiamato gli infermieri.
I provveditori erano magliari.
Gabbie esponevano fuori le mura
controllori, ispettori, revisori,
e dal ludibrio non era sicura
neanche la casta degli ambasciatori.
I funzionari quasi dei reziarii,
sovraintendevano i sovraintendenti
soltanto ai giullari. Non esistevano
presidenti ne' vicepresidenti.
ne' facenti funzione di reggenti.
Nessuno avrebbe delegato ad altri
un'amministrazione e solo il nome
di direttore generale avrebbe
comportato la pena capitale.
S'ignorava cos'era una carriera.
Quello era un tempo che da colonnello
passavi generale solamente
se eri decentemente bello. Molti
cosi' erano da sempre rassegnati,
contenti anche d'un posto di bargello:
bastava si guardassero allo specchio.
A distanza d'un secolo anch'io dunque
dea Febbre qui ritorno ad invocarti:
un dirigente, una volta ogni tanto,
pòrtati via dalla scrivania. E' urgente.