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Il Palazzo provinciale |
Ledificio e' un ex convento fondato verso la fine del 1200 dai
seguaci di S. Domenico di Guzman, vissuto ai tempi di S.Francesco. Per circa cinque secoli
fu uno dei centri piu' attivi della vita religiosa e culturale cittadina. I frati vi
crearono una farmacia ricca di medicinali, forniti gratuitamente ai poveri, una copiosa
biblioteca, purtroppo andata dispersa, e una scuola di novizi. Con decreto del 16 novembre
1808 di Gioacchino Murat, il convento fu soppresso, i domenicani ripartiti nelle case
monastiche della Provincia, ledificio destinato ad alloggio e uffici
dellIntendenza di Abruzzo Citra (oggi Prefettura), la chiesa concessa all
Arciconfraternita del SS. Rosario per lesercizio del culto. Subito dopo
lunita' dItalia il Comune di Chieti approvo' un progetto di rettifica e
ampliamento della strada principale della citta', che prevedeva labbattimento della
chiesa, ma lArciconfraternita si rifiuto' di lasciarla, rivendicandone la
proprieta'. Verso la fine dellottocento fu la volta dellAmministrazione
Provinciale, che aveva in animo di costruire il nuovo Palazzo della Provincia, a
rivendicarne il diritto di proprieta'. Il lungo contenzioso si concluse solo nel 1912 con
la firma di una convenzione attraverso la quale lArciconfraternita del SS. Rosario
accetto di permutare la chiesa con quella degli Scolopi (lattuale S. Domenico). Il
Comune e la Provincia ebbero cosi' il via libera per attuare i rispettivi progetti. Fu
lingegnere Giulio Mammarella a elaborare il progetto della monumentale facciata del
palazzo e dei portici; lUfficio Tecnico Provinciale preparo' quello da destinare a
uffici. I lavori ebbero inizio nel 1914 e si conclusero nel 1928. Durante gli scavi delle
fondazioni furono scoperte antiche cisterne di epoca romana e ritrovati parecchi reperti
archeologici. |
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