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Chieti
(55709 abitanti, 330 m. slm)
Dalla parte opposta al teatro, si trovano i notevoli resti delle terme, il cui
elemento principale è una grandiosa cisterna per la raccolta di acque sorgive e piovane. All'estremità sud-ovest
della città, all'interno della splendida Villa Comunale, in un palazzetto in stile
neoclassico appartenuto ai baroni Frigerj, ha sede il Museo Archeologico Nazionale
d'Abruzzo che ospita interessanti reperti di epoca italica e romana.
Obiettivo prioritario del Museo quello di offrire un servizio culturale sempre attivo e
attuale, anche mediante l'allestimento di esposizioni temporanee, come la recente mostra
Gentes et Principes. Durante la ristrutturazione il museo è stato dotato di strutture per
disabili e di uno speciale percorso loro dedicato. Nel 1985 il Museo Archeologico di
Chieti è stato insignito del riconoscimento di miglior museo dell'anno dal Consiglio
d'Europa.
La storia del municipio di Teate conobbe un periodo oscuro con la caduta dell'impero
romano. Saccheggiata e semidistrutta prima dai Goti di Alarico e poi dagli Eruii di
Odoacre, fu ricostruita da Teodorico che le restituì alcuni degli antichi privilegi. Al
periodo delle incursioni dei corsari saraceni, che depredavano la zona, si fa risalire la
leggenda dell'arrivo di S. Giustino a Chieti, per proteggere gli abitanti dai predoni. La
chiesa che servì da rifugio ai teatini, prima dedicata a S.Tommaso, fu ampliata con una
cripta nel XI sec. e in seguito dedicata a S.Giustino.
Teate venne annessa ai domini del Sacro Romano Impero in Italia. Come area di passaggio
tra il Regno italico e i possessi longobardi e bizantini nel meridione ebbe un'importanza
strategica sul tratto viario verso il Sud. In età carolingia la città riuscì ad
ottenere nuove garanzie di controllo amministrativo e politico, essendo posta a capo di un
imponente feudo che si estendeva dal fiume Pescara al Trigno.
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