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Chieti
(55709 abitanti, 330 m. slm)
In questo periodo Teate rivive una fase di crescita economica, sociale e culturale che è
documentata dalla costruzione e ampliamento di edifici di
culto e dalla presenza in maniera stabile di vescovi nella diocesi. Alla dominazione
franca si sostituì nel 1078 quella normanna e in seguito l'intera regione fu riunita
sotto il Regno di Sicilia, che aveva il suo confine settentrionale al fiume Tronto. Con la
morte di Manfredi, il Regno passò agli Angioini i quali consolidarono ulteriormente il
potere del vescovo e lo sviluppo del territorio. La città registrà un forte incremento
della popolazione e furono necessarie una nuova cerchia di mura e una porta più a valle:
Porta Pescara. Significative le chiese di Santa Maria a Tricalle dichiarata monumento
nazionale, fu edificata nel 1317 a pianta ottagonale e circondata da un porticato, di San
Francesco della Scarpa, del XII sec., che conserva autentici solo il rosone e due archetti
della facciata e custodisce una splendida Madonna lignea, di Sant'Agostino che presenta
tracce dell'originale stile romanico e conserva un grande Crocifisso in legno del 1300.
Un bassorilievo in pietra del sec. XI raffigurante la Madre di Dio, una delle più antiche
immagini sacre abruzzesi, si trova nella omonima chiesa di Santa Maria Mater Domini.
Testimonianza originale il portale di Santa Maria della Civitella. La città medievale
ebbe il suo momento di maggior prestigio nella cattedrale di S. Giustino, la cui veste
attuale a tre navate, settecentesca all'interno e novecentesca all'esterno, ricorda solo
nel perimetro e nella planimetria della cripta la struttura originaria del IX e del XI
secolo. Numerosi tesori di arte sacra sono riuniti nel Museo della cattedrale. Dal 1435
Chieti passa agli Aragonesi che la nominano metropoli delle due province d'Abruzzo citra
et ultra.
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