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Chieti
(55709 abitanti, 330 m. slm)
La città di Chieti vanta origini antichissime. Il nome italico Teate, evoca una
provenienza misteriosa; Strabone ci tramanda una curiosa derivazione di Teate da
Tegeate, città dell'Arcadia, e alcuni storici del Seicento rivendicano addirittura una
fondazione ad opera di eroi e semidivinità greche: forse Ercole o Achille. Un'ipotesi
meno fantasiosa ma più attendibile quella che attribuisce a Chieti un' origine italica
nel cui idioma Teate significherebbe "collina boscosa". Abitata dalle
antichissime genti osche fu invasa da popolazioni appartenenti alla tribù dei Marsi
intorno al 1000 a.C. Questi, preso il nome di Marrucini, si stanziarono sulle terre
intorno a un'altura che domina la valle del fiume Pescara. La città divenne il centro
più importante del territorio dei Marrucini che vissero in buoni rapporti con la potenza
di Roma. Ma in seguito al mancato riconoscimento della cittadinanza, si unirono alle altre
popolazioni italiche locali, scatenando nel primo secolo avanti Cristo la guerra sociale.
Al termine di lunghi combattimenti, Roma dovette riconoscere loro la cittadinanza e Teate
divenne municipio di una certa importanza. Il periodo di massimo splendore per la città
è da individuare tra la fine della repubblica e il primo secolo dell'età imperiale,
grazie al mecenatismo di alcune illustri famiglie teatine tra cui spicca il nome degli
Asinii.
L'antico foro era situato all'altezza dell'attuale Seminario, dove sono state rinvenute
numerose iscrizioni pubbliche, un mosaico, un muro reticolato e un gruppo di edifici sacri
che ne delimitano l'area su due lati.
Di questo insieme, l'elemento di maggior rilievo è un complesso costituito da due
tempietti gemelli della seconda metà del I sec. d.C., e da un terzo tempietto minore e
più tardo, tutti posti sopra un alto podio. Nella zona più alta della Civitella è
ubicato il teatro che con i suoi 84 m. di diametro poteva accogliere circa 5.000
spettatori.
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