Il Giornale
Martedi' 15 luglio 1997
Caccia alla volpe,
i brianzoli come gli inglesi

Lo sport piu' amato dai nobili anglosassoni
praticato in gran segreto anche da noi

di Caterina Soffici

Per gli italiani copiare gli inglesi fa molto chic. In nome di una presunta eleganza anglosassone, i nostri connazionali indossano scarpe marroni, giacche di tweed e smoking che un suddito di sua maesta' non metterebbe neanche sotto minaccia. La caccia alla volpe e' un'altra di queste cose molto inglesi che da noi fanno molto chic. E da buoni italiani l'abbiamo copiata a modo nostro: abbiamo messo i cavalli, i cavalieri con la giacca rossa, il cilindro in testa, i corni e i fischi, ma al posto dell'animale abbiamo trovato piu' ecologico e politicamente corretto sistemare una palla di stoffa imbevuta di profumo di volpe. E l'abbiamo chiamata caccia alla volpe anche se si tratta piu' banalmente di una caccia allo straccio. Adesso si torna a parlarne, dopo che 100mila agricoltori, gentlemen, allevatori e stallieri inglesi hanno invaso Hyde Park per protestare contro un progetto di legge laburista, presentato alla Camera dei Comuni con l'appoggio del premier Tony Blair, per l'abolizione della caccia alla volpe. E si scopre che anche in Italia ci sono tre o quattro circoli privatissimi e segretissimi (non nel senso carbonaro, ma nel senso che sono molto riservtai e non vogliono farsi pubblicita'), che praticano la caccia alla volpe. Ma questi cacciano la volpe vera, in carne, ossa e coda. Ne esisterebbero a Milano, Bologna e Roma. Non c'e' niente di strano. E' tutto legale, visto che la volpe e' una specie cacciabile, basta attenersi ai calendari venatori delle province e non superare il numero di animali stabilito. Ma non vogliono far sapere chi sono e quindi non lo scriveremo. I cacciatori di volpe-vera, come i cacciatori di volpe-straccio (per la verita' si chiama paper-hunt), seguono gli stessi rigorosi cerimoniali. La caccia la fanno i cani, che manco a dirlo si chiamano "foxhounds" e rincorrono la bestia seguendo la scia di odore selvatico che la preda lascia nella sua corsa. Per essere "fox hunters" bisogna vestirsi con la giacca rossa o verde, suonare il corno da caccia e seguire l'etichetta anglosassone. La mutadi cani, in genere una ventina, si chiama "pack". I cacciatori si chiamano "master", "huntsman", "wipper-in" a seconda del ruolo svolto nella cacciata e sono una cinquantina. E' una bella scenografia e da anni quest sport si pratica in varie zone d'Italia, dalla Brianza alle pianure dell'agro romano. E' riservato ad aristocratici e amanti dell'equitazione, piu' che della caccia. Infatti le due piu' note societa' di cacciatori di clpe, la "Societa' milanese per la caccia a cavallo" e la "Societa' romana per la caccia alla volpe" sono affiliate alla Fise (Federazione Italiana degli sport equestri).
Dice Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf: "E' un modo orribile di uccidere la volpe che viene sbranata dai cani per far divertire i cacciatori ed e' l'ennesima conferma della brutalita' italiana nei confronti degli animali". Anche i veri cacciatori storcono il naso quando sentono parlare di caccia alla volpe. "sono quattro snob che organizzano uno o due battute l'anno - dice Giuliano Incerpi, direttore di "Diana" la rivista dei cacciatori - : la vera caccia alla volpe e' quella che si fa con i cani, i battitori e i cacciatori alla posta. E' necessaria perche' le volpi sono animali dannosi per l'agricoltura e per l'altra selvaggina. Bisognerebbe ammazzarne migliaia l'anno, ma a cavalo al massimo ne prendi una o due".
Per questo le volpi non hanno mai manifestato a Hyde Park: preferiscono i cavalieri inglesi ai cacciatori italiani. Non per nulla sono furbe come volpi.
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