di Caterina Soffici Per gli italiani copiare gli inglesi fa molto chic. In nome di una
presunta eleganza anglosassone, i nostri connazionali indossano scarpe marroni, giacche di
tweed e smoking che un suddito di sua maesta' non metterebbe neanche sotto minaccia. La
caccia alla volpe e' un'altra di queste cose molto inglesi che da noi fanno molto chic. E
da buoni italiani l'abbiamo copiata a modo nostro: abbiamo messo i cavalli, i cavalieri
con la giacca rossa, il cilindro in testa, i corni e i fischi, ma al posto dell'animale
abbiamo trovato piu' ecologico e politicamente corretto sistemare una palla di stoffa
imbevuta di profumo di volpe. E l'abbiamo chiamata caccia alla volpe anche se si tratta
piu' banalmente di una caccia allo straccio. Adesso si torna a parlarne, dopo che 100mila
agricoltori, gentlemen, allevatori e stallieri inglesi hanno invaso Hyde Park per
protestare contro un progetto di legge laburista, presentato alla Camera dei Comuni con
l'appoggio del premier Tony Blair, per l'abolizione della caccia alla volpe. E si scopre
che anche in Italia ci sono tre o quattro circoli privatissimi e segretissimi (non nel
senso carbonaro, ma nel senso che sono molto riservtai e non vogliono farsi pubblicita'),
che praticano la caccia alla volpe. Ma questi cacciano la volpe vera, in carne, ossa e
coda. Ne esisterebbero a Milano, Bologna e Roma. Non c'e' niente di strano. E' tutto
legale, visto che la volpe e' una specie cacciabile, basta attenersi ai calendari venatori
delle province e non superare il numero di animali stabilito. Ma non vogliono far sapere
chi sono e quindi non lo scriveremo. I cacciatori di volpe-vera, come i cacciatori di
volpe-straccio (per la verita' si chiama paper-hunt), seguono gli stessi rigorosi
cerimoniali. La caccia la fanno i cani, che manco a dirlo si chiamano
"foxhounds" e rincorrono la bestia seguendo la scia di odore selvatico che la
preda lascia nella sua corsa. Per essere "fox hunters" bisogna vestirsi con la
giacca rossa o verde, suonare il corno da caccia e seguire l'etichetta anglosassone. La
mutadi cani, in genere una ventina, si chiama "pack". I cacciatori si chiamano
"master", "huntsman", "wipper-in" a seconda del ruolo svolto
nella cacciata e sono una cinquantina. E' una bella scenografia e da anni quest sport si
pratica in varie zone d'Italia, dalla Brianza alle pianure dell'agro romano. E' riservato
ad aristocratici e amanti dell'equitazione, piu' che della caccia. Infatti le due piu'
note societa' di cacciatori di clpe, la "Societa' milanese per la caccia a
cavallo" e la "Societa' romana per la caccia alla volpe" sono affiliate
alla Fise (Federazione Italiana degli sport equestri). |