Martedì pomeriggio un minuscolo giardino condominiale in via Sassi,
a nemmeno mille metri da piazza Duomo, e' parso un angolo di risaia con un
airone cenerino infreddolito ed intento a cercare cibo. Sopravvissuto alle
tempeste che avevano seminato rovine nei Paesi nordici aveva cercato scampo,
quando gli erano mancate le forze, nel fazzoletto di verde. Al tramonto il
volatile, stremato non solo per il lungo volo ma anche per la mancanza di
alimenti s'e' nascosto in un cespuglio: e' da lì che lo ha tratto in salvo
Andrea Ferri responsabile dell'oasi «La fagiana» a Magenta gestita dalla
Lega italiana protezione uccelli.
L'airone alto mezzo metro, caratterizzato da piumaggio in
diverse tonalita' grige e con un becco lungo 12 centimetri, e' ora in
un'ampia voliera. Tornera' libero a marzo quando le condizioni climatiche
saranno piu' favorevoli e avra' riacquistato pienamente le forze.
«Se non fosse stato trasportato nella voliera - ha detto
Andrea Ferri - sarebbe morto per il freddo della notte e la fame. La
mancanza di cibo infatti riduce notevolmente le difese del corpo contro le
basse temperature». Nell'oasi sono stati ricoverati ieri, a riprova che
Milano e' un'immenso zoo senza sbarre e pieno di clandestini in penne e
piume, anche un gheppio, investito da un'auto e due poiane, una ferita da un
bracconiere e l'altro rimasta invischiata su una tavoletta usata per
catturar topi. Quest'ultima quindi ha avuto solo alcune piume danneggiate e
tornera' a predare volatili e topi fra qualche giorno.
La presenza dell'airone nel giardino di un palazzo e'
eccezionale per Milano nonostante tali volatili vivano nelle zone di
campagna attorno alla metropoli ed in particolare su terreni semiallagati o
nei prati bagnati. Gli aironi infatti nidificano nel Milanese e vi rimangono
in gran parte anche durante l'inverno quando ai gruppi indigeni si
aggiungono anche esemplari migrati da zone del nord. Un tempo catturati per
essere imbalsamati o utilizzarne le piume come ornamento per cappellini (la
carne e' immangiabile avendo un forte sapore di pesce marcio) da anni sono
protetti dalla legge e rispettati dai cacciatori. Avendo pochi nemici son
diventati confidenti e si lasciano avvicinare. Frequentano risaie e prati
semipaludosi. Si cibano di crostacei e pesciolini
Rodolfo Grassi