Il Giornale
Mercoledi' 18 giugno 1997

LA PAROLA AI LETTORI
Lacrime finte per il pulcino

Che cosa aspetta la comunita' internazionale a imporre il ritiro dal mercato di quel puclino "virtuale" che se non doverosamente accudito muore? Decine di migliaia di infanti dedicano la loro spensierata esistenza a quel mostriciattolo tecnologico e, come se non bastasse, leggo che una studentessa, avendo per sbadataggine causato la dipartita del pulcino, s'e' accasciata priva di sensi. Bisogna dire basta a queste diavolerie.

Gennaria Polengo - Roma


Risposta

Gentile signora, un sospetto mi ronza pel capo: che la storia delle lacrime delle decine di migliaia di infanti, come lei li chiama, passionalmente attaccati al pulcino Tamagotchi sia l'invenzione di un genio della pubblicita' che lavora, ovviamente, per la ditta che costruisce il pulcino virtuale. Certo, ci sono infanti e giovanette dementi che per Tamagotchi perdono il lume della ragione. Ma quanti saranno? Una decina, venti, va. Non posso credere che la nuova generazione, quella che avra' in mano le sorti del pianeta, sia venuta al mondo tanto scema quanto gli ideatori di Tamagotchi vogliono farci credere.
Quello che maggiormente infastidisce e che costituirebbe una valida ragione per togliere dal mercato il pulcinmo virtuale, e' che con quello i bambini finiscono per credere che i cuccioli in particolare siano un trastullo. Da buttar via quando il gioco e' venuto a noia. Visto il numero di poveri cani abbandonati, di pesci rossi finiti nello scaicquone, di criceti gettati nel bidone della spazzatura, non si sentiva davvero il bisogno di altri stimoli, qual e' l'odioso Tamagotchi, a martoriare gli animali.

p.g.

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