
Martedi' 7 Dicembre
1999
«L'orsa
Kirka in dolce attesa»
Gli
esperti sloveni convinti «Per questo e' gia' in letargo»
IL PROGETTO LIFE URSUS
di Gianpaolo Tessari
TRENTO. L'orsetta Kirka potrebbe partorire nel gennaio prossimo. L'animale
rilasciato sei mesi fa nel parco dell'Adamello-Brenta non e' ancora venuta a
contatto con il connazionale Masun, ma si sarebbe accoppiata in Slovenia
prima di essere catturata e importata.
La notizia, interessantissima sul piano scientifico e beneaugurante per
tutto il "progetto Life Ursus", e' stata rivelata ieri mattina da
Andrea Mustoni, responsabile dell'e'quipe operativa, all'assessore
all'ambiente Iva Berasi: «Abbiano avuto un incontro con i colleghi sloveni
che hanno fatto le catture dei nostri due esemplari. Quando hanno saputo che
Kirka era gia' in letargo, piuttosto in anticipo rispetto alle abituali
scadenze, si sono detti conviti che la femmina sia incinta. Non solo: un
altro esemplare della stessa eta' (meno di quattro anni) e della stessa
corporatura minuta, sui sessanta chili, ha partorito in questi giorni tre
cuccioli in Slovenia. Quell'orsetta vive nella medesima aerea del parco dove
stava Kirka e loro ritengono abbia incontrato il medesimo, espansivo, orso»
ha spiegato Mustoni, a margine della conferenza stampa di ieri, ad una
Berasi apparsa piacevolmente sorpresa.
«Speriamo sia così. Sarebbe la migliore pubblicita' per il nostro
progetto, per la sua prosecuzione, per altro gia' prevista, anche nel
duemila. Ma come saprete se Kirka a gennaio avra' partorito?» ha chiesto,
ancora a Mustoni, l'assessore verde. «L'unico modo per sincerarsene sara'
scorgere - all'uscita della grotta dove l'orsetta ha trovato riparo - le
impronte della cucciolata sulla neve» ha sospirato il bravo tecnico che
segue la vicenda quasi con lo stesso trasporto di un padre.
Gia', la proverbiale indole solitaria di questi plantigradi, anche nei
confronti dei loro simili, non consente purtroppo di avere troppi incontri
ravvicinati. Masun, un bestione di ormai 700 chilogrammi di peso, e la
piccola Kirka sono stati avvistati appena un paio di volte a testa,
nell'arco di sei mesi, da gente di passaggio nel parco dell'Adamello.
Coppia slovena a parte, la popolazione locale e' ridotta ai minimi termini:
sono solo due, forse tre, gli orsi bruni trentini e tutti abbastanza avanti
con gli anni. Ma i responsabili del progetto Ursus sono conviti che a questi
se ne debba aggiungere almeno un altro: un bell'esemplare adulto che ha
sconfinato dal confine con il bellunese ed e' rimasto in un Trentino,
evidentemente, giudicato molto accogliente. In altre parole con un
ecosistema di buon livello, adatto alla vita di questi animali. Potrebbe
allora anche essere l'orso bellunese il focoso amico di Kirka? «E'
difficile valutare la possibilita' che gli orsi immessi abbiano avuto
incontri con quelli giu' presenti nell'area, mentre e' sostanzialmente da
escludere che si siano incontrati tra loro. Questo perche' la coppia e'
monitorata 24 ore su 24 con i radiocollari che segnalano i loro movimenti,
mentre tutti gli altri (ovviamente) non lo posseggono» e' il commento degli
esperti che seguono l'affascinante progetto.
Gia' il radiocollare. In questo periodo sono state effettuate, grazie al
mezzo elettronico, circa 1000 localizzazioni che hanno
"fotografato" il contesto territoriale della coppia. Liberati
nella zona del lago di Tovel, Kirka e Masun si sono mossi relativamente
poco, circa un decimo di quanto fanno abitualmente esemplari della medesima
specie, e ora entrambi usufruiscono di un "habitat" di circa 5000
ettari, localizzabili tra la val D'Algone e la val d'Ambiez.
Sono a buona distanza l'uno dall'altra (diverse decine di chilometri) e si
trovano ancora all'interno delle aree frequentate durante la tarda estate e
che hanno giudicato ideali per passarvi l'inverno. La femmina (forse a causa
della gravidanza) e' in completo letargo, mentre l'erculeo Masun mostra
ancora frequenti momenti di attivita', alternati a lunghe pause, durante le
quali si presume riposi all'interno di una profonda tana.
Insomma andrebbero a spasso per i nostri boschi cinque, forse sei, di questi
animali (esclusa ovviamente la tanto sospirata cucciolata): da aprile, e'
certo, la colonia trentina di plantigradi crescera' di altre tre unita'. Due
femmine e un maschio che saranno catturati al loro risveglio dal letargo ed
importati in Trentino con le stesse modalita' dei loro due predecessori.
Se la neve di gennaio non portera' le tracce dell'auspicata cucciolata,
dunque niente paura: gli orsi Kirka e Masun saranno piu' grandi e
maggiormente ambientati nel loro nuovo territorio, avranno buona compagnia
dalla terra d'origine. E poi c'e' sempre il plantigrado bellunese: giovane,
sveglio, amante dei boschi del Trentino...
Dicembre
1999
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