Ilupi abruzzesi non finiscono di stupire. Dopo aver riconquistato il
loro areale in Italia, stanno a poco a poco colonizzando anche i Paesi
confinanti. I lupi appenninici erano ridotti a non piu' di 100 esemplari nel
1973 (secondo il censimento eseguito in quell'anno per il Wwf dallo zoologo
Luigi Boitani).
Oggi, grazie alla robusta campagna di sensibilizzazione e
di protezione attuata dallo stesso Wwf e dal Gruppo Lupo Italia, ha
raggiunto una consistenza di 450-500 esemplari, rioccupando aree ove
risultava da anni estinto (come l'Aspromonte a sud e l'Appennino
settentrionale a nord) e arrivando, con avanguardie prudenti e agguerrite,
fino alle Alpi occidentali. Da qualche anno, poi, un nucleo di una decina di
lupi opera nel Parco Nazionale del Mercantour nelle Alpi Francesi e
avvistamenti attendibili e confermati si sono avuti recentemente anche in
Svizzera.
Coloro che pensavano che in questi due ultimi casi si
trattasse di individui dell'Europa orientale liberati da qualche
sconsiderato, sono stati smentiti dalle ricerche sul Dna attuato dagli
scienziati francesi che hanno confermato trattarsi proprio di lupi di
origine centroitaliana.
Ma l'episodio piu' singolare e misterioso riguarda un
lupo le cui tracce sono state segnalate nei Pirenei francesi, esattamente
nella Riserva Naturale di Nohe'des nel dipartimento dell'Arie'ge-Pirenei
Orientali. Da circa quattro anni gli esperti dell'Ufficio Nazionale della
Caccia hanno seguito, soprattutto d'inverno, le tracce di questo predatore,
sospettando che provenisse dal settore nord occidentale della vicina Spagna
ove questi canidi ancora sopravvivono in buon numero.