Il Giornale
Venerdi' 6 giugno 1997 Rubrica
"Uomini e bestie"
I nostri gatti sono superpuliti
Nell'antichita' era diffusa l'opinione che ogni veleno possedesse il suo contravveleno
e che addirittura ne esistesse uno universale che permettesse di contrastare l'azione di
qualsiasi tossico mortale. In realta' anocra oggi, il contravveleno non esiste e una
persona avvelenata, quando va al pronto soccorso, non viene curata con quattro gocce di
questo o quel contravveleno, ma deve venir sostenuta nelle sue funzioni vitali con diversi
medicinali.
Era particolarmente nel mondo orientale che il concetto di veleno e contravveleno aveva la
sua diffusione e infatti dall'antico persiano ci e' venuta una parolina non molto nota ma
che i possessori di cani e gatti (particolarmente di questi ultimi quando abbiano il pelo
lungo) dovrebbero conoscere. La parolina in questione e' bezoar. L'antenato persiano e'
padzahr che attraverso l'arabo bazahr ha dato il nostro inconsueto e curioso bezoar,
introdotto dai medici medioevali nei loro scritti in latino.
Padzahr voleva appunto dire contravveleno e indicava una strana formazione che si trova a
volte nel sistema digerente dei ruminanti. Si tratta di una specie di ciottolo formato da
erba mal digerita che rimanendo a lungo in un angolo del rumine o dell'intestino, col
passare del tempo, impregnandosi principalmente di carbonato di calcio e di magnesio,
viene ad assomigliare a una pietra. I persiani ritenevano che questa conrezione trovata
nei ruminanti fosse proprio un eccezionale e generale contravveleno.
Quando poi, millenni dopo, fu scoperta l'America, gli spagnoli, nella zona odierna del
Venezuela, furono informati dagli indigeni che la radica di una certa pianta era un
efficace contravveleno contro il morso dei serpenti. Quella pianta, da parte di un dotto
frate, fu chiamata bezoar in ricordo della parola persiana. Ma adesso veniamo ai nostri
gatti. Come sapete, e' buona regola quella di spazzolare almeno una volta la settimana i
gatti a pelo corto e tutti i giorni, senza pedere un colpo, i gatti a pelo lungo (e cosi'
anche con i cani). La ragione di questo obbligo e' molto semplice. I gatti, come si sa,
sono animali superpuliti, che passano una notevole parte della lor giornata a fare
un'accurata toilette. Con la loro lingua si lavano minuziosamente il mantello, che infatti
non puzza mai. Ma questa pulizia fa si' che il micio ingurgiti a ogni slinguata un po' del
suo pelo. Questo pelo non viene digerito e dovrebbe andarsene con le feci. Ma a volte, e
nemmeno tanto raramente, si accumula nello stomaco formando una palla che, fortunatamente
viene poi rigurgitata. Il gatto, infatti, e' un abituale rigurgitatore, specialmente
quando, da golosone, ha mangiato troppo. Goloso ma salutista, fa come gli antichi romani,
espelle il troppo cibo. Cosi', se c'e' la palla di pelo, la elimina. Ma a volte il bezoar,
diventato troppo grosso, rimane nello stomaco o nell'intestino obbligando in questo caso
il veterinario a procedere a un intervento chirurgico. Spazzolate percio' sempre il vostro
gatto e cosi' non gli verra' il bezoar.
Luigi Confalonieri
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