Mercoledi' 16 luglio 1997 I monti accolgono una coppia di daini
di Ferdinando Mercuri
PESCASSEROLI (AQ) - Aumenta la famiglia degli ungulati nel Parco Nazionale d'Abruzzo. Nell'area faunistica realizzata dall'Ente in territorio di Bisegna, da qualche giorno e' stata reintrodotta una coppia di daini. Un animale non presente nel territorio protetto, ma che presto potrebbe entrare nella schiera della fauna che vive in cattivita' sui monti e nelle praterie di alta quota. "Stiamo facendo questo esperimento nell'area di acclimatazione di Bisegna - dice Franco Tassi, direttore del Pna - per vedere se ci sono possibilita' di potere reintrodurre questo ungulato. E' interessante, comunque, riuscire a dare la possibilita' anche ai visitatori di ammirare, in questa zona della Valle del Giovenco, oltre al capriolo nell'area faunistica di San Sebastiano, anche un altro ungulato". Nel Parco si registra una vera e propria rinascita della "grande fauna". Gli ungulati, appena una trentina d'anni fa, erano destinati a scomparire. Oggi si contano del "camoscio d'Abruzzo" seicento unita', altrettante del "cervo" e quattrocento esemplari di "capriolo". L'obiettivo dichiarato dai responsabili dell'ente e' quello di far raggiungere, nell'anno 2000, proprio quota duemila a tutte e tre le specie. In questo quadro di "benessere" degli ungulati potrebbe trovare posto anche il daino, presente ora, solo nell'area faunistica di Bisegna. In quello stesso recinto di acclimatazione che vide nascere nell'82 il primo esemplare in semi-cattivita' di camoscio d'Abruzzo, che diede poi il via all'operazione camoscio sugli altri monti della regione. Un buon auspicio, quindi, per i daini. BACK |