L'Unita' SIENA - Al Palio di Siena non si maltrattano i cavalli. E' la conclusione a cui e' giunta la procura circondariale senese dopo aver esaminato le numerose denunce della Lega Antivivisezione e di altre associazioni ambientaliste. Dal 1990 sono stati oltre 50 gli esposti presentati per denunciare violenze che i barberi, nome usato dai contradaioli per indicare i cavalli, avrebbero subito durante i giorni della secolare festa. Di queste denunce, tutte archiviate, solo una e' stata giudicata nel merito. Il fantino denunciato, Silvano Vigni detto Bastiano, venne assolto con formula piena dall'avere dato un calcio al cavallo Benito durante la mossa del Palio di agosto nel 1990 perche' il fatto non sussisteva. Gli animalisti sono stati quindi sconfitti su tutta la linea. Dario Perrucci, il procuratore circondariale, ha chiosato l'intera vicenda ricordando che l'Unesco considera il Palio di Siena patrimonio della cultura universale. Non sembra dello stesso avviso la parlamentare dell'Ulivo Maria Chiara Acciarini, segretario della commissione cultura della Camera, che lo scorso 11 aprile ha presentato un'interrogazione al ministro di grazia e giustizia Giovanni Maria Flick chiedendo spiegazioni su queste archiviazioni di massa. La risposta e' giunta tempestiva da Perrucci e dal suo sostituto Nicola Marini, che si sono occupati dei casi. "Dallo studio degli esposti - spiega Marini - salta subito agli occhi la mancata conoscenza del Palio, del suo regolamento e dei grossi sforzi compiuti dall'amministrazione comunale per la tutela e la prevenzione nei confronti dei cavalli". E' dall'inizio degli anni novanta che la salvaguardia dei cavalli e' al centro delle preoccupazioni del sindaco Pierluigi Piccini e dei senesi. Basti pensare che tutti gli animali sono continuamente sottoposti a visite morfologiche da parte dei veterinari comunali e di esterni per stabilire se sono di costituzione adatta al difficile tracciato di piazza del Campo. Federico Monga |