Giovedi' 30 Dicembre 1999

Il cane aziona l'allarme e' condannato il padrone

 

GENOVA
Se l'e' cavata con una condanna a una contravvenzione di trecentomila lire un rappresentante di commercio che era stato accusato di maltrattamento di animali e di disturbo della pubblica quiete per avere lasciato il cane sulla propria auto con l'allarme inserito. La povera bestiola a ogni movimento aveva fatto scattare l'allarme che si e' prolungato per piu' di due ore.
Nonostante non sia stato certo piacevole per l'animale rimanere in quelle condizioni per tutto quel tempo, visto anche che la sua sensibilita' uditiva e' di gran lunga maggiore che nell'uomo, il pretore Federico Mazza ha assolto l'imputato, difeso dall'avvocato Maurizio Tonnarelli, dal maltrattamento di animali «perche' il fatto non sussiste» e lo ha condannato a trecentomila lire d'ammenda, con la non menzione, per il disturbo alla quiete causato dalla sirena dell'allarme.
Il rappresentante ha detto ieri al processo di avere chiuso la vettura con l'allarme volumetrico quasi senza accorgersene e che, in ogni modo, il suo era un cane estremamente tranquillo che in macchina dormiva sempre. Il suo difensore ha chiesto l'assoluzione anche per il disturbo della pubblica quiete perche' la macchina era posteggiata al Molo Vecchio e nel gennaio del '98 non vi era ancora insediamento urbano per cui qualcuno potesse essere disturbato.
Quando, verso le 18, erano arrivati i carabinieri sia l'amministratore delegato della societa' Marina-Molo Vecchio, sia il comandante del porticciolo avevano raccontato che la vettura, una Bmw, era parcheggiata dalle 15 con tutti i finestrini chiusi e con all'interno il cane.

 

Dicembre 1999