Giovedi' 30 Dicembre 1999
Cani tolti al
padrone una scomoda eredita'
Quattordio
E' improvvisamente morto l'anziano coltivatore diretto al
quale il Comune di Quattordio la scorsa estate aveva tolto, per motivi di
sicurezza, otto cani e si complica la «vertenza» sul futuro degli animali che
trascorrono le loro giornate in un pensionato vicino ad Alessandria a spese
della comunita' quattordiese.
Le otto bestiole, meticci di varia taglia, non piu' giovanissimi, erano sotto la
custodia dell'avvocato Raffaella Merlo, nominata dal tribunale di Alessandria
tutore provvisorio dell'uomo, un individuo un po' originale che viveva da solo
in una cascina isolata.
Morto il coltivatore diretto, il legale ritiene di non doversi piu' occupare di
quegli otto cani, il cui mantenimento costa al Comune 64.000 lire al giorno. A
chi spetta tale compito? «Lo scomparso ha un nipote che domani (oggi; ndr)
incontrero' dopo i funerali - dice il sindaco Mario Sillano -, se lui intende
accettare l'asse ereditario dello zio costituito da un appezzamento di terreno e
due case diroccate, i cani passeranno automaticamente sotto la sua proprieta' e
responsabilita'».
Il sindaco se lo augura perche' da luglio provvede, con fondi di bilancio, al
mantenimento degli animali, tolti al padrone dopo che due di essi avevano
morsicato un paio di passanti e per i quali non si e' trovata una sistemazione
gratuita. L'onere finanziario e' eccessivo per le casse comunali e Sillano non
ritiene giusto fronteggiare la spesa.
Non e' certo, pero', che il nipote voglia accettare l'eredita' in quanto il
defunto zio ha lasciato un gran disordine anche contabile (non pagava multe e
bollette). Se così fosse, che cosa succedera'? «Chiedero' lumi a un legale -
dice il sindaco - al momento ho le mani legate, non posso neppure dare gli
animali in adozione perche' non sono di mia proprieta'. Sono solo obbligato a
pagare la retta del canile-pensionato nella speranza di trovare una via d'uscita
al problema. Comunque vadano le co se si prospettano tempi lunghi».
Dicembre
1999


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