Martedi' 21 Dicembre 1999
Un appello dalla Cuccia: «Per Natale adottate un Fido»
Giulio Geluardi
IMPERIA Ti sentono da lontano e prima ancora di arrivare al
cancello si mettono ad abbaiare tutti insieme. Ma al di la' rumore assordante, cio' che colpisce subito e' la tristezza che
si leva nell'aria tutt'intorno, come nebbia densa in una mattinata fredda. E il groppo che ti assale alla gola non riesce
ad andar via nemmeno facendo tutto il ricorso possibile alla freddezza che la professione giornalistica impone. Sono latrati
di infelicita' quelli che riecheggiano nella valle dove si trova il canile di Imperia. Sono i mugolii tristi dei 110 cagnolini che da
anni, alcuni da una vita, sono rinchiusi nelle gabbie. E nonostante l'amore che la responsabile della Lega del cane,
l'infaticabile signora Balzaretti e gli encomiabili volontari riversano su queste povere bestie, il dolore che devono avere
nel cuore e' immenso: un dolore fatto dalla mancanza di affetto
da parte di un «padrone» vero, di una carezza sincera, di una
certezza nel loro mondo fatto di gabbie di ferro, spazi angusti, freddo e solitudine. Soprattutto solitudine. Molti di loro non
hanno mai conosciuto la liberta' oppure hanno subito le angherie di certi esseri umani che, fingendosi generosi e buoni,
nella migliore delle ipotesi li hanno lasciati legati a qualche guard-rail di autostrada. E questi animali, traditi, concludono
la loro infelice esistenza in un canile che nonostante l'impegno
resta pur sempre un canile. Quando si entra, grandi occhi neri ti guardano spauriti. Occhi
che tradiscono un timore, una diffidenza nell'uomo che hanno conosciuto nella sua parte peggiore: la violenza. «Sono 110 -
dice la signora Balzaretti - il canile scoppia. Nonostante le
nostre cure e il nostro impegno dare serenita' a queste povere
bestie colpevoli solo di essere nate, diventa difficile. Il Comune (responsabile del canile che lo ha dato in gestione
alla Lega, ndr) fa quel che puo' ma noi abbiamo bisogno di piu' aiuto». E l'assessore Mario Donato, delegato al settore,
l'aiuto vuole darlo davvero. «I o non vado quasi mai al canile: non ci riesco, mi si spezza il cuore vedere questi animali. Ma
non rifuggo dalle mie responsabilita'. Ci sono fondi della
Regione destinati ai canili. Li otterro'. E' una promessa». Ma al di la' del miglioramento delle condizioni di vita nel canile, la
cosa migliore e' quella di adottarne uno. L'appello e' rivolto alle persone serie. Dice la Balzaretti: «I cani aspettano un
padrone. Ed avere accanto un animale e' come avere un amico fedele, per sempre». Il Natale e' alle porte. Non
dimentichiamolo: anche a quelle del canile. Per informazioni: 0183-494569.
Dicembre
1999


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