Lunedi' 20 Dicembre 1999
Ladro sbranato dai
cani da guardia
Azzannato sul tetto di un'auto, e' stato
trascinato a terra
Angelo Conti Massimiliano Peggio
TORINO - E' morto dissanguato, con le
gambe e il collo dilaniati dai morsi di due pastori tedeschi che lo avevano
sorpreso mentre cercava di rubare parti meccaniche in una ditta di
autodemolizioni di Orbassano (Torino). Il ladro, appena ventiduenne, e' deceduto
all'ospedale San Luigi Orbassano, poco piu' di un'ora dopo il ricovero. Il
prodigarsi dei medici e' stato inutile: le sue condizioni erano parse subito
disperate, per l'imponenza delle emorragie che l'avevano colpito.
Teatro del dramma la ditta «Fratelli Lopopolo», un'azienda che ha un buon nome
nel settore del riciclaggio delle vetture: i suoi recinti e i suoi capannoni
brillano per ordine e pulizia, gli addetti lavorano in divisa, cartelli e
indicazioni figurano su ogni muro. La difesa della struttura, che si trova sulla
circonvallazione esterna di Orbassano, all'altezza del numero 35, proprio lungo
la strada che porta a Rivalta, e' affidata a due pastori tedeschi maschi di pura
razza. Si chiamano Zorro e Vanni, il primo di taglia imponente, il secondo di
taglia un poco piu' normale. Hanno entrambi quattro anni. Qui, verso le 4 di
domenica mattina, qualcuno parcheggia una Renault 5 Gt Turbo (che poi si
scoprira' essere stata rubata circa un mese fa a Torino). A bordo c'e' Andrea
Capitani, 22 anni, nato a Pinerolo, abitante a Cumiana (Torino), precedenti
penali per furto e falso. Andrea fa occasionalmente il meccanico, in un piccolo
garage di una frazione di Cumiana, ma e' considerato soprattutto un fornitore di
quei pezzi che, magari necessari per riparare auto vecchie e fuori produzione,
e' piu' difficile trovare. Andrea non ha un carattere facile e da tempo e' in
rotta con i genitori, che a casa lo vedono piuttosto di rado. Preferisce dormire
fuori, talvolta su auto rubate.
Andrea scende dall'auto con intenzioni molto precise: ha appresso uno zainetto,
con all'interno un seghetto, una chiave inglese e un grosso cacciavite, e in
mano una terrina con il «boccone» (in apparenza las agne) con il quale cercare
di sviare i cani. Sa perfettamente, dunque, della presenza dei pastori tedeschi.
Cerca di distrarli proprio con il lancio del cibo, poi, saltando sui tetti delle
auto, tenta di raggiungere la vettura che gli interessa, probabilmente una Golf
vecchio modello. E' a questo punto che uno dei due pastori tedeschi, con un
balzo, riesce ad azzannarlo a una caviglia: Andrea Capitani perde l'equilibrio,
cade nello stretto spazio fra due vetture e qui viene assalito a morsi. Riesce
ad alzarsi e corre verso una delle cancellate, che cerca di scavalcare. Ma anche
in questa occasione i cani sono piu' veloci di lui. Il tentativo di uscire,
testimoniato dal molto sangue lasciato sulle inferriate, fallisce. Di nuovo
aggredito, indebolito dalla perdita di sangue, il ladro finisce a terra e cerca
scampo sotto una Volkswagen Passat grigia station wagon, sistemata proprio a
ridosso della recinzione. In quella posizione, appena fuori dalla portata dei
cani, l'uomo resiste in silenzio per qualche minuto. Poi comincia a urlare,
chiedendo aiuto: la zona e' semideserta, ma un automobilista sente le sue grida,
si ferma e telefona al titolare dell'autodemolizione, che accorre.
Sandro e Massimo Lopopolo, che vivono a Bruino, a pochissimi chilometri,
intuiscono che sotto quelle auto puo' esserci un uomo: chiamano i carabinieri e
il 118, poi con i militari si avvicinano e scoprono il ladro, che e' ancora
vivo, capace di fornire ai carabinieri le proprie generalita'. Un'ambulanza
porta Capitani al San Luigi di Orbassano, dove la lotta dei medici per
strapparlo alla morte dura un'ora.
La disperazione e' dei parenti del giovane ladro, presto rintracciati: «Aveva
qualche difetto e frequentava cattive compagnie - spiegano increduli - ma non
sarebbe stato mai capace di fare del male a qualcuno». E c'e' anche la
disperazione dei fratelli Lopopolo: «I nostri cani erano stati addestrati per
fare la guardia, ma il loro carattere non era mai stato particolarmente
aggressivo. Giocavano spe sso con i nostri figli, senza che noi avessimo il
minimo timore».
I carabinieri della stazione di Orbassano compiono gli accertamenti del caso, i
cani vengono posti sotto sequestro e affidati ai proprietari. Sotto sequestro
finiscono anche l'auto e lo zainetto del ladro. Il rapporto dell'Arma conclude
senza ipotizzare responsabilita': anche una eventuale «omessa custodia di
animale pericoloso» risulta improponibile, visto che i pastori tedeschi si
trovavano in un'area recintata, per giunta contornata da numerosi cartelli
gialli con una frase non equivoca: «Questa ditta e' difesa da cani da guardia
addestrati. Non avvicinarsi. Non entrare». Chi ha scavalcato quel cancello,
dunque, sapeva di correre un pericolo mortale.
Dicembre
1999


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