Venerdi' 3 Dicembre 1999

Lo ha trascinato nella sua cuccia
Bastardino sbranato da un rottweiler: muore sotto i ferri

di LUCA LIPPERA

Erano mascelle troppo potenti per lui. Un cagnolino di quattordici anni ha pagato con la vita una banalissima imprudenza. Ieri mattina in via di Grottarossa, mentre la padrona lo portava a spasso, ha infilato la testa tra le grate di un cancello lungo la strada. Non sapeva cosa si nascondeva "oltre la siepe". Un possente rottweiler, dopo averlo addentato per la collottola, lo ha fatto passare tra le sbarre e l’ha trascinato nella cuccia dove ha fatto strazio del suo corpo.
Antonella Innocenzi, 39 anni, proprietaria del bastardino, un animale piccolo con il pelo marrone, ha chiesto aiuto e ha dato l’allarme. Il suo cane era all’interno del cortile del rottweiler, i guaiti si affievolivano, e lei non poteva fare nulla. Davanti al cancello, dopo pochi minuti, sono arrivate un paio di volanti della polizia. Ma non c’era niente da fare. Erano circa le nove.
Gli agenti si sono fatti aprire. Il rottweiler appartiene a Pasquale Cariello di ventisei anni. Il cagnolino e' stato sottratto al molosso ed e' stato portato nello studio veterinario del dottor Aldo Basini in via di Grottarossa 32, nella zona della Cassia. «L’abbiamo messo sul tavolo operatorio — racconta il medico — Aveva un rene spappolato e il fegato con danni molto gravi. Le mascelle dell’altro animale l’avevamo ridotto molto male. L’intervento e' finito verso le due del pomeriggio. Il cane e' morto poco dopo».
Il proprietario del rottweiler, in questo caso incolpevole, non e' stato denunciato: il cane era all’interno di un recinto. Ma le persone che hanno assistito alla scena sono state colpite dalla ferocia e dalla violenza dell’animale. «Non me intendo — dice uno di loro — e non so se quel cane si sia comportato cosě perche' il bastardino ha ficcato il naso nel suo territorio. Pero' mi chiedo cosa sarebbe successo se un ragazzino avesse messo le mani attraverso quelle sbarre».
Il veterinario, 40 anni, invita pero' a non fare di tutt’erba un fascio. «Non vorrei che si scrivessero sui giornali le solite cose a sproposito — afferma — Mi pare che ci sia una certa tendenza, ultimamente, a colpevolizzare un certo tipo di cani. Non e' corretto, perche' non e' l’indole degli animali a provocare danni. Dipende da come vengono tenuti dai padroni e da come vengono addestrati. In questo caso, tra l’altro, il cane che ha ucciso era chiuso all’interno di un recinto. Un rottweiler tenuto nel modo giusto non e' piu' pericoloso ne' piu' aggressivo di altri cani. Certo: e' di gran lunga piu' potente». La proprietaria dell’animale morto non ha presentato querela per l’incidente.

 

Dicembre 1999