Il Centro
Lunedi' 21 luglio 1997
Il responsabile del servizio veterinario:
"Ci mancano personale e mezzi per operare"


Cani randagi, l'Usl e' immobile
Ci sono i soldi per un canile ma senza il terreno sono inutili
Carlini: "Presentiamo ogni anno un piano per risolvere il problema.
Viene sistematicamente snobbato"

Un piano contro il randagismo c'e', ma la Usl lo ignora. A stilarlo sono stati i tecnici del servizio veterinario ma, a quanto pare, i vertici dell'azienda sanitaria teramana l'hanno chiuso in qualche cassetto e l'hanno dimenticato. "Ogni anno lo ripresentiamo" spiega Roberto Carlini, dirigente del servizio di igiene degli allevamenti, che per parecchi anni si e' occupato anche del fenomeno randagismo "ma puntualmente rimane lettera morta". Le stime approssimative fatte dagli addetti ai lavori parlano di migliaia di cani senza padrone in circolazione su tutto il territorio provinciale. Agli uffici del servizio veterinario quotidianamente arrivano segnalazioni telefoniche e lamentele dai cittadini e negli ultimi anni il problema si e' ingigantito con l'aumento del numero dei randagi.
La strategia per limitarne gli effetti e' stata messa a punto, ma non ha ancora ricevuto l'impulso decisivo. Colpa delle lentezze burocratiche e della "poca volonta' di affrontare la questione". Carlini comunque non vuole accendere la miccia della polemica con il direttore generale della Usl, Angiolino Di Francesco. "Non e' questo il problema" puntualizza "ma siamo molto preoccupati della situazione in cui si trova il servizio, ci mancano personale e mezzi per operare". Il piano di controllo del randagismo e' anche un esempio delle difficolta' in cui il servizio e' costretto ad operare.
Sulla carta le cosa da fare per tamponare il fenomeno dei cani vaganti sono tre: mettere a regime l'anagrafe canina, provvedere alle sterilizzazioni e fare educazione nelle scuole. Innanzitutto dunque ogni animale andrebbe tatuato e schedato riempiendo un apposito modulo. Al servizio veterinario attualment ci sono gia' 4000 schede da inserire nei computer. "Ma non abbiamo il personale sufficiente per questo lavoro", commenta Roberto Carlini "abbiamo chiesto l'assunzione di sei operatori ma dall'azienda non abbiamo avuto alcuna risposta". Insomma, i computer sono stati acquistati tramite fondi regionali destinati a collegare l'ufficio di Teramo con quelli delle altre Usl abruzzesi, ma manca il personale che li faccia funzionare. "I mobili dove sistemarli poi li abbiamo chiesti otto medi fa" prosegue il dirigente, "la delibera pero' e' stata approvata solo da venti giorni e per la consegna se ne parlera' dopo le vacanze".
Altri problemi per le sterilizzazioni: la struttura pubblica non ha a disposizione un posto dove farle. "L'unica soluzione allora e' quella di andare dai veterinari privati e di pagare circa 30mila lire". Sul terzo fronte, un programma educativo contro l'abbandono dei cani e' stato organizzato negli ultimi due anni dall'istituto zooprofilattico, con una serie di lezioni in diverse scuole teramane.
E poi c'e' la questione del nuovo canile sanitario: la Usl ha a disposizione 250 milioni per realizzarlo, ma non riesce a trovare un posto dove collocarlo. "Bisogna acquisire un'area gratis" riprende Roberto Carlini "altrimenti i soldi non basterebbero per costruire il canile. Alcuni Comuni avevano fatto delle offerte ma non erano posti adatti per questo tipo di struttura". Cosi', nel rimbalzo di responsabilita' tra enti locali, l'unico canile sanitario attivo rimane quello di Giulianova che pero' "non e' piu' idoneo alle esigenze e dovra' essere smantellato". L'elenco delle inadempienze e' lunghissimo e se si allarga lo sguardo anche agli altri settori di cui si occupa il servizio veterinario le carenze aumentano vertiginosamente. "La nostra paura" conclude Carlini "e' che qualcuno abbia intenzione di non far funzionare questo servizio".

Gennaro Della Monica
LE PROTESTE

Le proteste sono davvero tante. I cani randagi si aggirano per le vie della citta' a branchi. Sono sporchi, denutriti e spesso malati. E quando le femmine vanno in calore diventano anche aggressivi. Tanto che anche in pieno centro, incuranti del traffico, passano il tempo ad azzuffarsi. Vere e proprie risse, con tanto di spargimento di sangue, che spaventano non poco i passanti.
Molti cittadini raccontano di ripetute telefonate alla Usl e al servizio veterinario, ma senza alcun effetto pratico. Le zone piu' frequentate dai randagi sono Villa Mosca, Fonte Baiano e Colleatterrato, ma i cani senza padrone non disdegnano anche il centro storico.


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