Il Giornale
Venerdi' 25 luglio 1997
A Milano il primo seminario internazionale sui difetti
di comportamento dei nostri amici domestici

Gli animali imparano
il "bon ton"

Cani e gatti possono migliorare ma non dobbiamo pretendere
che diventino la nostra copia
GIGLIOLA MAGRINI
Ogni anno in Italia si registrano 150mila casi di abbandono e quattromila incidenti automobilistici causati da randagi

L'estate e' la stagione giusta per tornare sul triste tema dell'abbandono di cani e gatti e puntualizzare che ogni anno si registrano almeno centocinquantamila casui di animali domestici "liberati" per strada e quattromila incidenti automobilistici provocati da randagi spaventati e affamati. Fra le molte iniziative tese ad arginare il fenomeno e ad aiutare gli animali maltrattati, e' da segnalare il "Fondo amici di Paco" (030/9914568) legato alla pubblicazione di un libro delizioso, "Paco re della strada", che val proprio la pena di leggere.
Questa premessa e' strettamente legata al tema del primo seminario internazionale tenutosi di recente a Milano, dove un gruppo di esperti provenienti da vari Paesi europei ha preso in esame i comportamenti normali, anomali o addirittura patologici del cane e del gatto visti attraverso il "rapporto" sociale con l'uomo. Mai come oggi, infatti, appare evidente, l'importanza di un animale domestico nell'habitat umano, che sembra destinato a ridursi gradualmente, abbandonato il profilo della famiglia patriarcale per un'organizzazione di "coppia" o di "singolo". In questa cornice, e' evidente che cane e gatto assumono un ruolo del tutto particolare anche sotto l'aspetto psicologico. Ebbene, nel seminario di Milano si e' dimostrato che, stabiliti i parametri di comportamento specie-specifici, ossia legati alla razza, all'eta' all'ambiente e persino all'alimentazione del cane o del gatto, e' possibile intervenire secondo uno schema educativo, ma anche con cure e con un programma dietetico particolare che, nell'insieme, aiutino l'animale a trovare il miglior equilibrio psico-fisico (omeostasi) , sempre in relazione alle caratteristiche anatomo-fisiologiche dei soggetti e al loro raggio di adattabilita' all'ambiente e alle varie circostanze.
E' evidente che tracciare la mappa comportamentale, ossia l'etogramma di un cane o di un gatto, e' compito che spetta al veterinario e allo studioso di etologia, che dovranno verificare una serie di cause e concause, non ultimi gli errori commessi dall'uomo che spesso dimentica la vera natura dell'animale che gli vive accanto e finisce per impostare il rapporto secondo un antropomorfismo eccessivo, quasi a voler trasformare cane o gatto in esseri dai sentimenti umani. Tutto questo porta inevitabilmente a situazione di stress emotivo e al conseguente "cattivo" comportamento dei nostri amici a quattro zampe.
Per modificare le abitudini piu' fastidiose, esistono prevenzione e intervento diretto che , comunque, si basano su una figura determinante: quella dekl medico veterinario che comincera' a identificare e definire il tipo di disturbo presentato dall'animale, verifichera' la presenza di cause organiche o ambientali e, infine, programmera' l'intervento che non sempre e' rivolto a modificare solo il comportamento del gatto o del cane, ma coinvolge anche l'atteggiamento del proprietario e dei vari componenti della famiglia.
A volte basta ben poco per trasformare un abbaiatore a oltranza oppure un gatto aggressivo e poco amante della pulizia - cosa davvero anomala per un felino domestico - in animali dal comportamento perfetto. A questo punto e' il caso di ricordare che niente e' piu' sbagliato del "castigo" inflitto nella speranza di far desistere il cane o il gatto dal comportarsi male. Neppure se la punizione e' inflitta immediatamente, nel momento stesso in cui avviene l'infrazione dell'etichetta.
Modificare il comportamento di un animale da compagnia e' possibile, doveroso, conveniente. ma forse come prima cosa sarebbe bene che l'uomo si convincesse di non essere la figura dominante della terra, bensi' un anello, seppure il piu' alto ed evoluto, di una catena che si chiama vita e dove ognuno ha diritto a un proprio spazio e alla propria dignita'.


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