Martedi' 22 luglio 1997 Un servizio dimenticato Solo una stanzetta per il lavoro anti-randagi PESCARA - E' in una stanzetta fatiscente all'interno dell'ex mattatoio comunale di via Gran Sasso che tre medici veterinari, Paolo Dalla Villa, Leonardo Ricotti e Franco Ruggeri, si danno quotidianamente il cambio per vaccinare, sterilizzare e tatuare decine di cani randagi raccolti in giro dagli esponenti delle varie associazioni animaliste della provincia. Una fredda stanza, in un'ala della vecchia struttura municipale, dai pezzi d'intonaco cadenti, mattonelle ingiallite dal tempo, porte rotte e mucchi di rifiuti accanto all'ingresso dell'ambulatorio (un lettino e alcuni scaffali per riporre gli strumenti chirurgici) dove i medici lavorano in condizioni precarie con grande spirito di sacrificio. "Cerchiamo di fare il possibile - dice il dottor Dalla Villa - raccogliendo ogni giorno le istanze delle associazioni che lottano contro il randagismo. E' chiaro che in queste condizioni non potremo andare avanti a lungo. Abbiamo chiesto piu' volte, senza esito, all'amministrazione una sede idonea. Se non fosse possibile vorremmo che almeno questi locali fossero ristrutturati per darci la possibilita' di offrire un servizio migliore all'utenza". Alla gia' difficile situazione operativa dei tre medici volontari si e' aggiunto, in questi giorni, un ennesimo disservizio. La scorsa settimana, infatti, e' stato sospeso per tutta l'estate il servizio degli accalappiacani. "Questo significa - spiega Dalla Villa - che potremo prestare le cure sanitarie ai randagi per questo periodo solo in casi eccezionali". Personale operativo della Usl dunque insufficiente. Sono solo tre gli accalappiacani che durante gli interventi chirurgici hanno funzioni infermieristiche per tutta la provincia di Pescara, ne servirebbero almeno il doppio. Le sterilizzazioni vengono effettuate sui randagi catturati dagli enti preposti: tecnici della Usl, del Comune oppura dai volontari delle associazioni animaliste che provvedono a catturare gli animali vaganti nel territorio, portati (a proprie spese) in ambulatorio in via Gran Sasso e dopo le cure le bestiole vengono reinserite nel territorio di appartenenza. "C'e' collaborazione con le associazioni - prosegue il veterinario - altrettanto non si puo' dire di alcuni comuni". Dall'inizio dell'anno l'ufficio di sanita' animale ha ricevuto 962 richieste di pronto intervento.
Cindy Virgili
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