Il Centro
Lunedi' 21 luglio 1997
Dopo le proteste dei cittadini
una soluzione per due mesi

4 milioni per i randagi
Popoli, il Comune da' l'ordine di accalappiarli

POPOLI - il Comune spendera' quattro milioni di lire per tenere lontano da Popoli venti randagi per un periodo di due mesi. Lo ha deciso l'amministrazione comunale in questi giorni dando cosi' una soluzione, seppure parziale, al problema dei cani che girano per le strade della cittadina sollevando non poche proteste per i disagi che provocano. Il sindaco, Angelo Cafarelli, ha firmato la relativa ordinanza e ora bisogna attendere solo qualche giorno per organizzare l'accalappiamento degli animali da parte del servizio veterinario della Usl. Gli animali saranno tenuti a pensione in un canile del Teramano. In questo modo, il periodo estivo, e le feste del Ferragosto popolese, trascorreranno senza l'assillo dei cani randagi, anche se poi il problema si riproporra' in tutta la sua gravita'.
I randagi di Popoli trovano da mangiare nella discarica comunale, nei rifiuti che spesso debordano dai cassonetti e nella cattiva abitudine che hanno alcuni cittadini di sfamare gli animali. Il gruppo dei Riformatori di Progetto 2000 ha scritto una lettera al primo cittadino in cui ricorda al sindaco le sue responsabilita' di primo responsabile della salute pubblica. Ricorda anche che durante la campagna elettorale il sindaco parlo' di un canile intercomunale da realizzarsi in territorio di Tocco a cura della Comunita' Montana di Caramanico, cui Popoli ha aderito mettendo in bilancio 50 milioni di spesa, ma dei quali si sono perse le tracce. E, se le responsabilita' della mancata soluzione del problema del randagismo sono altrui, Regione e Usl, i Riformatori chiedono al sindaco di procedere a una denuncia penale dei responsabili.

Giacomo Zaino

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