Il Giornale
Lunedi' 21 luglio 1997
LETTERE
I quattrozampe e le loro vacanze da cani
Da un po' d'anni, Tv e giornali, con l'avvicinarsi delle ferie, ripetono
con ragione inviti pressanti affinche' la cittadinanza non abbandoni i cani
e i gatti, non potendoli portare in ferie. Spesso, infatti, pur di andar
libero invacanza, chi non trova da sistemarli altrimenti, o non vuole pagare
costose "pensioni", abbandona nelle strade delle citta', sulle autostrade,
o nelle camoagne il proprio cane, o il micio di casa. Esiste in questo Paese,
a danno dei poveri animali, anche una diffusa incivilta' degli usi, delle
leggi e delle disposizioni. Negli altri Paesi i cani, i gatti e tutti gli
animali da compagnia, purche' civilmente accuditi e controllati dai proprietari,
sono ovunque graditi e amichevolmente accettati.
In Italia sono solo amati e protetti a chiacchiere, ma di fatto boicottati
ovunque. Nel "Bel Paese" negli alberghi, nei ristoranti, sulle spiagge pubbliche
e private, i cani sono normalmente banditi anche se silenziosi, obbedienti
e regolarmente condotti al guinzaglio. Trasportarli su treni, aerei e autobus
e' un'impresa.
Sugli aerei occorre prenotare con mesi di anticipo e i posti sono limitatissimi
anche per i piccoli animali che viaggiano in una gabbia chiusa come bagaglio
a mano. Sui tram di Milano s'impone ai poveri animali la tortura medievale
della museruola, mentre sagome canine sovrapposte da una ricca croce onorano
le vetrine di negozi e supermercati. Nella vicina Francia e in Corsica ho
riscontrato che presentandomi sulle spiagge pubbliche e private, negli alberghi
e nei ristoranti d'ogni categoria con il mio cagnolino, non mi hanno cacciato
in malo modo. Ho visto inoltre, presso il porto di Cannes, in Costa Azzurra
sulla mitica Croisette, che i banchetti dei venditori ambulanti di panini
e gelati dispongono normalmente di ciotole contenenti acqua fresca per fare
bere gratuitamente i cani, denominate spiritosamente "dog bar".
Tornero' pertanto a fare le ferie in Costa Azzurra e in Corsica. Qui ad Arenzano
con il cane, anche se debitamente legato al guinzaglio, non posso aver accesso
ne' alla spiaggia pubblica, sporca e mal tenuta, ne' tantomeno ai bagni privati;
anche il mare, quindi, che dovrebbe essere a disposizione di tutte le creature,
dove nuotare gli piace tanto, a "Gigi" e' vietato.
Fatevi promotori di una camoagna di civilta' e di tolleranza a favore dei
nostri amici animali. Anche loro esistono; pur nel rispetto dell'igiene,
della sicurezza e dei diritti di tutti, anche loro hanno diritto ad un po'
di vacanza.
Pierluigi Pavesi
Arenzano (Genova)
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