Il Centro
Giovedi' 17 luglio 1997
Ha perso l'equilibrio mentre
andava
a lavorare in motorino: "Troppi cani liberi"
Cade e denuncia il Comune
Ferroviere si infortuna per colpa dei randagi.
"Ora pretendo il risarcimento dei danni"
PESCARA - "E' colpa del Comune se sono caduto. Ora voglio il risarcimento
dei danni fisici e morali.". Ottavio Di Giorgio, ferroviere di 48 anni, ha
una vistosa fasciatura al braccio sinistro e l'aria di chi vuole giustizia
a tutti i costi. Qualche giorno fa, per sfuggire a un branco di cani randagi,
ha perso il contrllo del suo motorino ed e' caduto sull'asfalto, procurandosi
graffi e ammaccature in tutto il corpo. Adesso chiede i danni al Comune.
Lo fa - dice lui - perche' quello che gli e' accaduto e' solo l'epilogo di
una situazione che si trascina ormai da troppo tempo. La disavventura di
Ottavio Di Giorgio, origini siciliane, ma residente da tempo a Pescara, al
quartiere Aternum, in effetti racchiude in se' un problema che affligge un
po' tutta la citta': il randagismo. Un problema a cui il Comune finora si
e' interessato poco, limitandosi a stilare una convenzione con un canile
privato di Trasacco, dove invia i cani accalappiati a Pescara. Ma veniamo
agli ultimi fatti. L'altra domenica, alle 6 del mattino, il capotreno mette
in moto il suo ciclomotore e si dirige verso la stazione.
Alle 6.17 in punto deve salire sul treno 903 per fare la scorta. Ma durante
il tragitto succede l'imprevisto. Arrivato in via Rio Sparto, all'altezza
di Via Vezza, il capotreno viene avvicinato da tre cani un po' troppo "vivaci"
che cominciano a inseguirlo. "Ringhiavano, non mi facevano passare e alla
fine mi hanno fatto cadere", racconta Di Giorgio. Due residenti assistono
alla scena e lo soccorrono. L'uomo viene trasportato in ospedale dove viene
medicato e poi dimesso con una prognosi di venti giorni. Il referto parla
di trauma cranico, sublussazione della clavicola sinistra e frattura della
settima costola sinistra.
"I cani randagi a spasso per la citta' sono ormai una consuetudine" continua
Di Giorgio " e mi domando se sia civile mettere cosi' a repentaglio l'incolumita'
e talvolta anche la vita dei cittadini". Ed ecco la sua richiesta: "Chiedo
un equo indennizzo del trauma fisico subito oltre al risarcimento dei danni
al motorino. Se il sindaco non mi rispondera' saro' costretto a intraprendere
le vie legali, a discapito, purtroppo, dell'immagine della nostra bella citta'
".
In attesa di risposte da parte del Comune, l'allarme randagi continua. Ma
loro, i cani, in fondo non hanno colpe, se non quella di aver avuto un padrone
che non si e' fatto scrupoli per sbarazzarsene. La causa principale del fenomeno
randagi resta infatti l'abbandono che tocca punte masime in estate. Il servizio
veterinario della Usl cerca di tamponare l'emergenza intervenendo qua e la'
con le sterilizzazioni. Ma non basta. Serve un canile sanitario, dove poter
curare i quattrozampe e un rifugio dove poterli ospitare. Ma che sia un rifugio
vero e non un lager come e' stato deifnito quello di Trasacco dove i cani
vengono tenuti al buio, in gabbie piene di escrementi.
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