Il Giornale
Giovedi' 10 luglio 1997
Varata dal Consiglio d'Europa la Convenzione
per la protezione degli animali domestici

Il bulldog britannico
messo all'indice
Pier Francesco Gasparetto

Il cane e' il piu' fedele amico dell'uomo da 135mila anni e non dai soli 14mila come fino a oggi ritenuto. Lo ha scoperto il biologo Robert Wayne dell'Universita' della California sulla base di inoppugnabili ricerche basate sul Dna di 140 cani di 62 razze diverse. Questa la prima notizia. Vengono spostate, dunque, all'indietro di centomila anni e piu' le lancette dell'orologio che segna l'ingratitudine con cui l'uomo ricambia la fiduciosa e totale dedizione del suo piu' fedele - e piu' incauto - amico. Catene, guinzagli, museruole, recinti. E sarebbe il meno. Per rendere i cani sempre piu' funzionali agli svariati tipi di caccia o alle svariate istanze di guardia, di difesa o di compagnia, durante questi centomila e piu' anni l'uomo li ha sottoposti a una cinica operazione di ingegneria genetica che ha accorciato e allungato gambe, tronchi nasi orecchie, gonfiato o snellito toraci e fianchi, affusolato musi o compresso nasi fra gli occhi, incrociato giganti con nani, tozzi con snelli, pacifici con aggressivi, lanosi con ricciuti e ricciuti con glabri. Incrociandone, piu' recentemente, anche i nomi (come i frutticoltori con i mandaranci, le peschenoci e i mapo): bulldog + mastiff = bullmastiff; bulldog + terrier = bullterrier. Persino sul loro timbro di voce si e' accanito il raptus creativo dei selezionatori. Ottenendo cani afoni (per non attirare l'attenzione della preda) come i basenji o cani dalla voce squillante e martellante (per meglio indicare il percorso ai cacciatori) come i segugi, quando non addirittura cani che abbaiano stonati, con effetto di "pot casse' ", coccio rotto, come i bobtail, per meglio impressionare le mandrie. A Strasburgo, il Consiglio d'Europa si e' finalmente reso conto della situazione decidendo di tutelare anche i diritti del cane. E questa, e' la seconda notizia.
Il Consiglio d'Europa ha, cosi', varato una "Convenzione europea per la protezione degli animali domestici" che individua (e condanna) ben settantaquattro razze canine considerate "innaturali" in quanto ottenute dagli allevatori in base a una selezione aberrante. Punto di arrivo delle benintenzionate, anche se un po' utopistiche, intenzioni di Strasburgo sarebbe quello di riportare, fin dove possibile, "le dimensioni del cane entro un rapporto accettabile fra altezza e lunghezza". Vale a dire entro la funzionale simmetria di proporzioni che era propria del cane nel suo stato naturale, prima che l'uomo si mettesse a pasticciare con i suoi geni. Strasburgo pone all'indice anche molte razze quotidiane. Tra queste, il boxer, con la sua difficolta' di respiro, il cocker con le sue otiti incombenti, o l'asmatico bulldog. Rischiando, in quest'ultimo caso, la sollevazione in massa dell'inorridita Inghilterra che da sempre considera il bulldog come il verbo britannico della flemma e dell'umorismo fatto carne (trenta chili di rotondita', ansimanti su trenta centimetri di gambe arcuate).


BACK