Il Giornale
Giovedi' 10 luglio 1997
Cara addio, scappo col
gatto
Amici, parenti e persino guaritori. Gli animali hanno sostituito
gli umani nel cuore degli umani. Lo provano le ultime ricerche sommarietto:
quindici milioni d'italiani vivono con animali in casa
di Cinzia Romani
L'odio per l'uomo e l'amore per le bestie sono una pessima combinazione,
diceva Konrad Lorenz, l'etologo che in vita riusci' ad amare gli esseri umani,
dopo essersi cirocndato di cani e papere. E pero' questa miscela, un goccio
di misantropia in mistura zoofila, energicamente mescolata in salsa
ambientalista, funziona in tutto il mondo occidentale. Se da una parte, infatti,
c'e' l'homo sapiens deluso da rapporti scadenti con i suoi simili, dall'altra
esiste una industria pronta a soddisfare, con zelo, ogni desiderio d'amor
corrisposto. Dai media che sfornano, di continuo, programmi televisivi sul
pesce chirurgo e il bisonte americano alle riviste specializzate in gatto,
cane e cavallo: dalle mostre sui rettili e il panda, alla pratica del
birdwatching e del dogsitting; dai piu' svariati oggetti a forma d'animale
(l'ultima moda e' lo zerbino a sagoma di cane) alla piu' sofisticata
guinzaglieria, molteplici risultano gli incitamenti ad abbandonare il campo
dell'umano per sprofondare, con piacere, nel bestiale puro. Si vede che tra
la domanda e l'offerta c'e' sintonia. Vuoi perche', a un passo dal Duemila,
il post moderno conosce il sussulto del capitone mazziato prima del pranzo
di Natale. E, giustamente non vuole morire di solo microchip, rosolato al
fuoco freddo del virtuale. E' del pelo morbido di un gatto in carne e ossa,
dell'amichevole zampata del cane che ha bisogno l'ultimo erede dei colletti
blu. Vuoi perche' curiosare nella vita degli animali, contemplandone le piccole
decisioni e la loro splendida innocenza, e' una vera passione. Che accompagna
tutta la vita. A che cosa serve, dunque, negarsi il piacere di tenere un
criceto in cucina o un coniglio domestico in giardino, se il capo e' una
iena e i parenti sono quasi sempre serpenti?
"Quando ho cominciato a diffondere, con Quark, un certo interesse scientifico
per gli animali - spiega il giornalista Piero Angela , che dal teleschermo
si occupa del pianeta animale - mai avrei pensato d'avere tanto successo.
Ma sicuramente il pubblico televisivo riconosce certi comportamenti umani
attuali nello stile di vita delle bestie piu' feroci...Anche perche' la vita
selvaggia brulica piu' vicino a noi di quanto si pensi: le immediate vicinanze
degli aeroporti sono costantemente frequentate da lepri, conigli, galline,
volpi. Certe tane di tasso si aprono a pochi metri dalle strade. E allora,
perche' stupirsi se l'uomo preferisce spesso incontrare una bestia anziche'
un suo simile? Ce l'ha gia', tutti i giorni, sotto gli occhi. E forse risulta
piu' rasserenante, piu' stimolante osservare un coniglio domestico, mentre
arriccia il naso cento volte al minuto, anziche' un collega d'ufficio che
starnutisce ogni venti minuti per allergia al polline", conclude Angela.
Ma sara' vero che preferiamo mandare a memoria il numero della Aquarium service,
per rimpiazzare a domicilio pesci pagliaccio e anemoni di mare, mentre scordiamo
regolarmente il numero di zio Luigi? "Per me vale il detto: piu' conosco
gli uomini, piu' amo gli animali", risponde l'etologo Fulco Pratesi, che
ha ancora davanti agli occhi "l'immagine indimenticabile di Sheila, cagna
fedele, morta a sedici anni e ora rimpiazzata dal gatto Perlina", sospira
lo studioso aggiungendo un consiglio: "Non dobbiamo limitare il nostro prossimo
ai nostri simini: ci sono tante belle personcine a quattro zampe, meritevoli
del nostro amore. Gl uomini, del resto, ci vogliono bene soltanto se diamo
loro in cambio qualcosa. Le bestie, invece, ci amano senza condizioni".
Tale tendenza a sentire piu' affinita' nei confronti di Pluto e Silvestro,
piuttosto che di Mario e Maria, viene del resto confermata dalle cifre
dell'ultima indagine Doxa del 1997: 15 milioni di italiani abitano con animali
domestici. Come spiegarsi, altrimenti, il proliferare di negozi di articoli
e alimenti per animali, anche specializzati in particolari toelettature per
cani, gatti e conigli? In sostanza 4 milioni e 750 mila famiglie posseggono
uno o piu' cani; mentre quattro milioni e 430 mila nuclei familiari ospitano
uno o piu' mici. Sul territorio nazionale esisterebbero, in tutto, sei milioni
e 800mila cani e quasi otto milioni e mezzo di gatti. Qui la percentuale
e' piu' alta, perche' le famiglie gattofile posseggono, in media, un gatto
virgola nove. Leggi: due gatti. "E non e' un caso che siano le famiglie,
e non i singles, oppure i vecchi soli a optare per l'animale domestico" riflette
Saverio Paffumi, vicedirettore della rivista Quattrozampe (30mila copie vendute).
"Basta guardare al recente caso delle torture in Somalia: li' i para' hanno
torturato anche gli animali, schiacciando i gusci delle tartarughe con i
loro automezzi: volevano saggiarne la resistenza. Chi odia gli animali odia
anche il suo simile. Cosi' e' opinabile che chi mostra atteggiamenti benevoli
verso gli animali domestici, sia poi benevolo anche con il suo prossimo.
Ne e' riprova il fatto che cani e gatti, in Italia, rappresentano un
completamento, per le famiglie numerose e non sono invece il tipico sollievo
per chi vive solo, riversando sul micio affetti frustrati." Dello stesso
parere e' Fulvia Fazio, autrice e conduttrice del programma radiofonico "L'arca
di Noe' ": "Esistono moltissime associazioni di volontariato a favore di
esseri umani e di animali: c'e' insomma chi si occupa con uguale slancio
di falchi e di immigrati, di cani e di ragazze-madri. Il problema vero della
nostra societa' - s'infervora Fazio - e' che esiste una terza categoria di
persone. Ossia quella gente che se ne infischia tanto degli animali quanto
degli umani. Una categoria vastissima, egoista e consumista, pronta a fregarsene
cosi' del falco pellegrino come della nonna rimasta sola in citta' ".
Un dato certo e' che alla solitudine si puo' porre rimedio con l'ormai diffusa
pet therapy. Che prevede l'alleviamento delle pene quotidiane, grazie alla
compagnia di un piccolo animale. Come non ricordare, in proposito, quel
superpentito di mafia che recentemente si ' consegnato alla giustizia, a
patto pero' che gli lasciassero portare in cella la sua adorata gatta? Magari
a rendere socievoli gli uomini, almeno verso gli animali, e' la loro incapacita'
di sopportare la solitudine. E, in quella, se stessi.
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