Il Centro
Sabato 5 luglio 1997
Guardie cinofile per la soluzione
drastica.
Sperandio: "Non possiamo abbatterli"
Randagi: "Il sindaco ordini
la loro cattura"
"In meno di una settimana si puo' risolvere il problema dei cani randagi
in citta'". Le guardie cinofile della Usl non hanno dubbi: se il sindaco
Angelo Sperandio emettesse un'ordinanza di cattura basterebbe poco per "ripulire"
le strade del centro e della periferia. Altrettanto decisa pero' e' la replica
del primo cittadino.
"I canili sono strapieni" osserva Sperandio "e i randagi non si possono
abbattere".
La questione, insomma, appare quantomeno complessa e trovare una soluzione
adeguata per tutelare la cittadinanza dai pericoli connessi al fenomeno del
randagismo, senza uccidere gli animali, e' tutt'altro che facile. Gli addetti
ai lavori del gruppo cinofilo comunque lanciano l'allarme. Secondo i loro
dati in citta' si aggirerebbero almeno 30 cani randagi, sparsi in piccoli
branchi che si spostano da un quartiere all'altro rappresentando una costante
minaccia per la popolazione. Le zone piu' a rischio sarebbero Colleparco
e Scapriano, ma gruppi di cani randagi, intenti a rovistare nei cassonetti
della spazzatura, si possono incontrare anche nella centralissima piazza
Martiri o lungo il corso principale soprattutto durante le ore notturne.
Gli operatori della Usl quotidianamente raccolgono le lamentele dei cittadini
che raccontano degli esposti alla procura firmati dagli abitanti di Colleparco,
esasperati dalla presenza dei branchi che inseguono i motorini e le auto
di passaggio. I piu' riferiscono anche di aggressioni avvenute ultimamente
nella zona di Scapriano, sottolineando il fatto che quasi tutti i randagi
in circolazione sono malati e sporchi e possono trasmettere infezioni alle
persone eventualmente attaccate. In pratica dipingono un quadro della situazione
particolarmente drammatico e che tendera' a peggiorare nel corso dell'estate,
perche' in questa stagione gli abbandoni di animali aumentano drasticamente.
Sperandio pero' non e' convinto che il problema si possa risolvere con una
semplice ordinanza e lancia un appello al senso di responsabilita' dei teramani.
"Partire per le vacanze e abbandonare il cane non e' giusto", commenta "esistono
rifugi e pensioni per gli animali che senza dubbio costano, ma vanno usati".
Per i randagi gia' in circolazione, invece, secondo Sperandio attualmente
non c'e' spazio nei canili di Teramo e Giulianova. "Una volta catturati"
spiega "gli animali vanno sottoposti ai controlli sanitari e sterilizzati".
Il primo cittadino chiama in causa il responsabile del servizio veterinario
della Usl: "Se avverte che nelle due strutture ci sono posti liberi" puntualizza,
"l'ordinanza si puo' fare. Il problema, pero', e' molto piu' articolato anche
perche' in tutta la provincia ci sono circa novemila cani randagi in continuo
movimento". L'emergenza, dunque, va affrontata su larga scala, per quanta
e' stata messa in cantiere la costruzione di altri due canili in Val Vibrata
e ad Atri. Ma Sperandio, in qualita' di presidente del comitato ristretto
dei sindaci, sollecita anche l'intervento immediato dei vertici dell'azienda
sanitaria teramana. "La Usl dispone da almeno due anni di 250 milioni per
la realizzazione di un canile sanitario per la cura dei randagi catturati"
osserva, "ma ancora non riesce ad avviare l'operazione per vari motivi".
Gennaro Della Monica
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