CHIETI - C'e' un progetto che spiega tutto nei minimi dettagli, un nuovo rifugio per i cani randagi che puo' essere costruito proprio accanto a quello vecchio, in localita' Vallepara. Tutto bene, ma ...c'e' un pero'. Mancano i soldi. Il sindaco Cucullo ha gia' pronta la relazione da inviare alla Regione, l'unico problema, manco a dirlo, sono i soldi: "Ci vorrebbero almeno 630 milioni - dice Cucullo - per dare ai numerosi randagi una migliore sistemazione". La risposta della Regione: per i canili-rifugi sono a disposizione 400 milioni da dividere con tutti i Comuni che presenteranno un valido progetto. "Non riusciremmo a costruire nemmeno una cuccia con i fondi che ci assegneranno - sostiene il vicesindaco Umberto Di Primio - Se soltanto la meta' di tutti i comuni della regione volessero presentare un progetto, il finanziamento a nostra disposizione sarebbe davvero esiguo. Abbiamo pero' chiesto l'autorizzazione a procedere per utilizzare un terreno a Vallepara".
Il Comune di Chieti ha comunque l'obbligo di provvedere alla costrzione di un canile-rifugio cosi' come previsto dalla legge regionale. Situazione diversa per quanto riguarda il canile sanitario: in questo caso spetta proprio alla Regione proporre una o piu' sedi per la realizzazione del cosiddetto "ospedale per cani randagi". Sono stati individuati dei siti a Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona che si divideranno 500 milioni. E Chieti? Nulla da fare, ci si dovra' accontentare del rifugio. Intanto l'azienda Usl di Chieti e Ortona ha promesso 200 milioni al Comune per la costruzione di questo canile, ma non basteranno. Anche la Provincia di Chieti e' intervenuta sul problema del randagismo, con 50 milioni per 104 comuni. L'assessore Gabriele Marchese: "E' soltanto un piccolo aiuto anche se questa amministrazione non e' obbligata a farlo". I randagi sono stati sistemati, per il momento, in un terreno della zona Vallepara, proprio alle porte di Chieti. Ben 180 cani che sono assistiti da un gruppo di volontari.