Il Messaggero Abruzzo
Venerdi' 13 giugno 1997
Per l'addio a Max, un bellissimo
pitbull,
il proprietario affranto ha fatto stampare
annunci funebri in piena regola
Un manifesto per il caro estinto
a quattro zampe
di MONICA DI FABIO
PESCARA - Lui si chiamava Max ed era un gran bell'esemplare di American pitbull
terrier, ma un destino crudele se l'e' portato via e il proprietario, affranto,
ha tappezzato la citta' con affissioni mortuarie in sua memoria. A Pescara
non c'era mai stata tanta prova di affetto. E chissa' che faccia avranno
fatto lettori, abituali e non , degli annunci mortuari di fronte al manifesto
comparso mercoledi' fra quelli degli "umani": cornice nera, foto dell'estinto
in buona salute, il nome, Max, a caratteri cubitali, il sottotitolo "di razza
pitbull" e la dedica: "sei sempre nei nostri cuori, Costantino, Sonia, Nino,
Carlo, Annalisa e Sara".
Una burla? No, cinquanta manifesti per un tributo alla memoria. Parola del
padrone, piu' amico che possessore di Max, Costantino Padovano, un tempo
gloria del pugilato italiano, oggi usciere presso la Banca Popolare
dell'Adriatico e fratello di Riccardo, balneatore del Sib Confcommercio.
"Max era un cane eccezionale, per questo ho voluto ricordarlo, anche se
all'ufficio affissioni mi hanno guardato in modo strano - spiega Costantino
- Per me, per la mia ragazza Sonia che lo ha cresciuto a pappette, per mio
fratello e i miei nipotini e' stato un lutto familiare, perche' Max e' stato
fra noi da sempre". E' morto nel giardino di casa domenica, in preda alle
convulsioni. Una morte inspiegabile, Max aveva solo 3 anni, che ha lasciato
"inconsolabili" i "parenti": "Era giocherellone - riprende Costantino - Stava
persino imparando a fare il bagnino. Correva con me nel parco, andava pazzo
per i gelati, e della gelataia, Raffaella, la ragazza della Sirena di Francavilla
che glielo regalava quando lo vedeva ballare il rock'n'roll. Si, quando lui
si grattava la schiena contro il pavimento sembrava ballasse Tutti frutti
da come muoveva le zampe". E dopo una degna sepoltura, ora riposa in pace:
"L'avrei messo in cimitero, ma ai cani non e' possibile".
Eppure, in una citta' piena di animali domestici, non sarebbe male una struttura
per accoglierli post mortem. Per ora c'e' un'idea, ma a Francavilla: "Abbiamo
5.000 metri quadri per un cimitero per migliaia di animali e un inceneritore
per le carcasse -spiega Pasquale Baldassarre, l'ideatore - Le carcasse restano
in frigo e i cani vanno tra i rifiuti perche' non ci sono inceneritori. L'unico
era a Chieti Scalo, ma e' stato chiuso per i costi". "Sono commossa per i
manifesti - commenta Angela Marino, della Lega antivivisezione - Perche'
viviamo in una regione dove i cani sono solo un problema, vivi o morti".
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