Venerdi' 31 Dicembre 1999
I cinghiali ora
invadono anche Biella
Travolto un
animale in via Milano: e scatta l'allarme
Giuseppe Buffa Franco Piras
BIELLA Arrivano i cinghiali. Anche in citta', o almeno in periferia: l'altra
sera, a Chiavazza, un automobilista ha investito un animale, sbucato
all'improvviso in via Milano. Centrato in pieno dalla Rover di Dario M., 25
anni, l'ungulato e' morto poco dopo. La vettura ha subito parecchi danni, ma per
fortuna il conducente e' illeso.
In via Milano, all'altezza del numero 82, sono arrivati i carabinieri e un
veterinario, che ha affidato l'animale, per la notte, a una donna che abita lì
vicino. Poi, ieri, e' stato consegnato alla Provincia, che lo fara' incenerire.
Il veterinario ha detto che non e' commestibile: lo fosse stato, sarebbe finito
all'asta.
Fin qui l'incidente. Poi vengono le domande: da dove veniva quell'esemplare? E
soprattutto: ora i branchi, dopo aver distrutto campi e orti, si spingono fino
in citta'? In Provincia sono allibiti: «Pazzesco - dice l'assessore
all'agricoltura, Giancesare Gariazzo -: tra un po' andranno in piazza del Duomo».
Battute a parte, Gariazzo e' stupito: «Quell'incidente conferma che i cinghiali
sono in aumento, quindi bisogna andare avanti col piano di catture».
L'operazione e' gia' scattata: le guardie della Provincia hanno appena
consegnato 9 gabbie, sistemate nei campi e vicino alle cascine. «E' lì che la
presenza di animali e' maggiore - spiega Gariazzo -. Alla citta', finora,
nessuno aveva pensato». Giorgio Saracco, dirigente del settore ambientale, e'
meno stupito: «I cinghiali fanno anche 40 chilometri a notte: puo' darsi che
quell'esemplare giovane (un cinghiale e non un porcastro), sia sceso dalle
colline per andare verso il Cervo, in cerca di acqua. Ma e' solo un'ipotesi».
Piu' sospettoso Gariazzo, che pensa addirittura a un'«immissione abusiva»:
qualcuno ha liberato illegalmente gli ungulati, e uno e' finito in via Milano.
Cinghiali in aumento, dunque? Secondo Gariazzo sì: in un'intervista,
l'assessore aveva parlato di un migliaio di capi in tutto il Biellese. Saracco
non fa numeri, anche se crede che non siano proliferati molto. I conti,
comunque, non tornano: stando ai dati dei cacciatori, pare che i porcastri siano
pochini. Gli incidenti d'auto, invece, sono molto numerosi. «Per chiarirsi le
idee ci vorrebbe una nevicata - incalza Giorgio Saracco -: gli animali si
muoverebbero di piu', in cerca di cibo. E lascerebbero tracce visibili».
Per decimare i cinghiali, adesso, la Provincia conta sulle gabbie: una ventina,
comprese le 9 gia' consegnate. Il piano di cattura precedente, quello con le «altane»,
era fallito. Così si gioca un'altra carta: recinti con dentro una pannocchia di
mais come esca. E' appesa a un cordino: quando l'animale l'afferra, scatta un
meccanismo che chiude le porte. E il cinghiale e' in trappola. «Contiamo
sull'aiuto degli agricoltori - conclude Saracco -: soprattutto per la vigilanza
sulle gabbie». Infatti i vandali (o i sabotatori) sono in agguato: quando
furono messe le altane, l'unica che serviva a qualcosa fu abbattuta.
Dicembre
1999


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