Venerdi' 31 Dicembre 1999

 

L’ESPERTO
«Proteggere cani e gatti dai rumori troppo forti»

 

Come reagiscono cani e gatti ai botti di Capodanno? Ne abbiamo parlato con Eliana Zaglia, dell’Associazione Difesa Ecologica. «Requisiti comuni a cani e gatti sono vista acuta, udito sensibilissimo ed olfatto fine. Cose che bisogna tenere presente durante la notte di San Silvestro quando molti di noi festeggiano l’arrivo del nuovo anno con fragorosi fuochi artificiali» dice Zaglia. E spiega: «Un ”tracco” per un cane o un gatto ha un effetto choccante. Il rumore viene captato in maniera molto forte dall’apparato uditivo canino e felino. A dare molto fastidio e' anche lo sfavillio dei fuochi che partono dai posti piu' impensati. L’odore di zolfo ed il fumo acre possono, infine, danneggiare seriamente un animale».
«Bisogna dunque sistemare gli animali - riprende Zaglia - in un luogo lontano dai rumori e dalla folla. Chi possiede un cane o un gatto deve ricordare che questi animali odiano la confusione, e' meglio quindi fare attenzione e rinchiuderli in una stanza poiche' l’animale spaventato, potrebbe reagire, graffiando o mordendo chi inavvertitamente puo' fargli del male, potrebbe scappare o lanciarsi dal balcone o dalle finestre com’e' accaduto l’anno scorso».
«Si raccomanda, inoltre - conlude Zaglia - a chi possiede degli uccelli in gabbia, di coprire con un panno le gabbie e di mettere gli animali in un posto tranquillo. Preveniamo incidenti, dunque e teniamo dentro gli animali, lontano il piu' possibile dal fuoco, dai rumori e dal fumo provocato dai botti. Ricordiamoci soprattutto che in strada vivono tanti poveri animali randagi che hanno bisogno dell’aiuto dell’uomo. Animali divenuti anche piu' numerosi in questo mese di dicembre a causa di persone senza scrupolo che li hanno abbandonati per godersi le vacanze. Se dopo la mezzanotte ci si imbatte con l’auto in un animale ferito, bisogna cercare di salvarlo, di prestargli le dovute cure, dio non lasciarlo morire. Si iniziera' così il nuovo anno sotto i migliori auspici».

Dicembre 1999