Venerdi' 24 Dicembre 1999

 

Protocollo d'intesa tra Comune e Ateneo per la messa al bando della vivisezione nelle attivita' didattiche
Universita': stop ai test sulle cavie
Esultano gli animalisti: «Decisione senza precedenti nel mondo»




«Un atto di straordinaria civilta', un vanto per l'Ateneo e della citta'». L'assessore all'ambiente Mauro Tesauro non ha nascosto l'entusiasmo, ieri, in occasione della firma di un'intesa tra Comune e Facolta' di Scienze, che sancisce la fine dell'uso di animali nelle attivita' didattiche dell'Ateneo.
Niente piu' topi, uccelli, pesci sezionati, dunque, durante le lezioni, ma metodi alternativi: modelli plastici, filmati video, cd-rom interattivi con simulazioni computerizzate. Tutte metodologie gia' sperimentate, che garantiscono agli studenti un livello di preparazione ugualmente adeguato. In base al protocollo, tra l'altro, il Comune si impegna a fornire all'Ateneo informazioni e materiali relativi alle tecniche sostitutive.
Al raggiungimento dell'accordo, firmato dall'assessore e dal preside della facolta' di Scienze, Carlo Jacoboni, hanno contribuito anche associazioni come la Lega Antivivisezione e il Comitato scientifico antivivisezionista.
Un piccolo passo, certo. L'uso degli animali nella didattica (peraltro gia' diradatosi molto negli ultimi anni) rappresenta infatti solo una piccolissima percentuale rispetto alle grandi cifre della sperimentazione animale nella ricerca scientifica: «E' vero, e' una goccia nel mare - conferma Massimo Tettamanti, del Comitato scientifico antivivisezionista - La sperimentazione sugli animali e' ancora obbligatoria per legge nella ricerca. Ma si tratta comunque di un'importante precedente, utile perche' puo' servire ad instillare negli studenti l'idea che l'animale non e' solo un oggetto utile alla ricerca, di cui ci si puo' servire a piacimento». Un goccia che va nella giusta direzione, secondo le associazioni, nella direzione della conquista di una nuova sensibilita', di una nuova etica. E Modena, da oggi, puo' dirsi a buon diritto all'avanguardia, in questo senso, non solo nel nostro Paese, non solo in Europa, ma in tutto il mondo, come conferma Tettamanti: «Mi risulta che in nessun altro Paese al mondo sia stato adottato un provvedimento simile. Speriamo che il nostro esempio serva da stimolo per l'approvazione della proposta di legge su questo tema che c'e' in Parlamento».

Dicembre 1999