Martedi' 14 Dicembre 1999

Tre bisonti e due amici prigionieri della burocrazia




VIGOLO VATTARO. «I bisonti non sono certo paragonabili a pitoni e iguane... sono bovini come tutti gli altri ed hanno il diritto sacrosanto di restare a Vattaro!» Lo dice Mauro Zamboni, l'imprenditore che sta combattendo da giorni una battaglia contro la burocrazia: «E poi quei tre bisonti - racconta - non sono neanche miei!»
Circa 6 mesi fa, Mauro Zamboni e l'amico GianClaudio Giacomelli, titolare dell'albergo AlpenRose, hanno deciso di portare a Vigolo Vattaro quei tre bellissimi esemplari di bisonte, scoperti in un'azienda agrituristica della Germania.
«I bisonti sono di Giacomelli - racconta Zamboni - ma io mi sono occupato delle lunghe pratiche necessarie ad importarli. Ho dovuto sottoporli alle analisi sanitarie, sono stati persino in quarantena in un capannone prima di essere trasferiti nel recinto... Anche per la costruzione del recinto ho dovuto sottostare alle rigide regole dell'ufficio faunistico della Provincia. Tutto un lunghissimo iter che mi e' costato tempo e denaro. E poi, pochi giorni fa, vengono quelli della forestale e mi dicono che non posso tenerli perche' sono «animali esotici». Macche' esotici! Sono buoi, animali di fattoria come tutti gli altri!»
Proprio non vuol sentire ragioni, Mauro Zamboni, che a quei tre bisonti in questi ultimi sei mesi si e' anche affezionato. «Ś, li abbiamo presi per portarli nei pressi della Malga Dos del bue, che gestisco con i miei fratelli. Il recinto di proprieta' di Giacomelli e' confinante con quello della malga: l'idea era quella di procurarci degli "acchiappaturisti", ma adesso il sequestro mette tutto in discussione».
Zamboni per aver aiuto si e' rivolto anche a Messner, notoriamente proprietario di un gruppo di yak tibetani: «Anche il suo fattore mi ha detto che e' assurdo» conclude. Per i tre bisonti la lotta continua.

 

Dicembre 1999