Venerdi' 3 Dicembre 1999
E gli
istrici sbarcano in citta'
Un esemplare e' stato trovato
morto in via Vignolese
r.giovannini
Gli istrici sono arrivati anche in citta'. Che questa specie protetta, nel
territorio modenese, fosse presente nell'alta montagna, non e' una novita'. Che
pero' alcuni esemplari scendessero sino all'ombra della Ghirlandina e' invece
elemento di curiosita' e di interesse scientifico. Nei giorni scorsi il Servizio
faunistico della Provincia di Modena ha accertato che l'animale schiacciato
lungo la via Vignolese, quasi all'altezza dell'incrocio con la tangenziale, era
proprio un istrice.
«Verosimilmente - spiegano gli esperti della Provincia - si trattava di un
soggetto giovane, ma non e' stato possibile identificarne il sesso, a causa
delle pessime condizioni dei resti dell'animale, che si presentava scomposto in
brandelli». La caratteristica copertura di lunghi aculei non ha invece lasciato
dubbi sulla specie. La disseminazione degli stessi aculei, per circa un
centinaio di metri lungo la stretta striscia di prato della banchina stradale,
suggerisce che probabilmente l'animale sia stato ucciso da una falciatrice, o da
un decespugliatore meccanico, mentre si trovava nascosto nell'erba alta. In
genere, gli istrici, in caso di minaccia, non fuggono, ma rizzano gli aculei
acuminati di cui sono ricoperti, e fronteggiano il predatore. Nulla da fare,
chiaramente, contro un decespugliatore. Molto probabilmente, l'operatore che
manovrava la macchina, non si e' neppure accorto dell'incidente. L'istrice e'
una specie protetta africana, importata in Italia in epoca romana, che non si e'
mai spinta a nord della Romagna e della bassa Toscana. Negli anni Ottanta,
invece, l'istrice si e' spinto verso nord, fino alla Liguria. Il Servizio
faunistico della Provincia e il Dipartimento di biologia animale dell'universita'
di Modena, nei primi anni Novanta, ne hanno documentato la presenza sino nel
parmense. L'istrice e' un grosso roditore, che si impossessa delle tane di volpi
e di tassi, ma che sa anche scavarne. L'animale scava la superficie per scoprire
le radici, i bulbi e i tuberi di cui si nutre. Nel modenese e' presente pure in
alta montagna, dove si e' ben adattato all'innevamento. Ma sono numerosi gli
esemplari che vengono schiacciati.
Dicembre
1999


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