.
La sera della vigilia di Natale, a Nereto nella Piazza di sopra, ossia
quella che si apre nel punto più alto del paese, i giovani si danno un gran da
fare per preparare una enorme catasta di legna a cui daranno fuoco prima della
messa di mezzanotte, tra l'aspettativa e l'ammirazione dei presenti che
commentano e apprezzano l'opera, soprattutto in merito alla grandezza e alla
disposizione dei rami che la compongono.
Da quel momento la pira viene alimentata in modo continuo e sistematico, in modo
da ardere ininterrottamente fino alla sera dell'Epifania, quando la comunità si
riunisce nuovamente per la cerimonia del Bacio del Bambino.
Si tratta di una bella e spettacolare tradizione che rientra nelle pratiche dei
fuochi solstiziali d'inverno, forse di origine celtica, la cui valenza simbolica
è quella di aiutare la crescita del debole sole appena nato e di stimolare
magicamente il ritorno della luce.
Ma il paese lega la consuetudine ad un evento miracoloso, ricordato ogni anno
con il suono di una squilla, che per un'ora rintocca dal campanile della
parrocchia, dove l'evento è documentato anche da un ciclo di affreschi.
La tradizione orale narra che una schiera di angeli, vestiti da soldati sia
apparsa sui tetti delle case per ricacciare oltre le mura un esercito di
invasori, i quali restarono abbagliati e terrorizzati dalla luce che si
sprigionava dalle armi dei celesti difensori.
Per
saperne di più
Alfredo Cattabiani, Calendario, Newton Compton, Roma 1989
Come ci si arriva
A 14, uscita San Benedetto del Tronto. Proseguire sulla Statale 16 per Alba
Adriatica e da qui prendere il bivio per Nereto
A chi chiedere informazioni
Municipio di Nereto, Vigili urbani, tel. 0861/855778