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Da oltre tre secoli a Lanciano la festa di Natale comincia prima che altrove
e precisamente nelle prime ore serali dell'antivigilia, quando si ripete la
tradizione della Squilla.
Il 23 dicembre, verso l'imbrunire, le vie della cittadina si riempiono di
insolita animazione. I negozi abbassano le saracinesche, i passanti si scambiano
gli auguri e ai primi rintocchi della campanella - chiamata per l'appunto
Squilla - posta sulla torre civica, tutti si avviano verso la chiesa della
Iconicella, distante circa 3 chilometri dal centro.
Qui si svolge una breve cerimonia religiosa che dà alla cittadinanza
l'occasione di ritrovarsi e rinnovare i vincoli di amicizia e di solidarietà
civile. Subito dopo ognuno prende la via di casa.
Alle diciannove, infatti, quando lo scampanio solenne di tutte le chiese si
aggiunge al tintinnare della Squilla, ogni lancianese continua la commovente
tradizione del baciamano al capo di casa o alla persona più anziana della
famiglia. La cerimonia domestica si svolge in un clima di affettuoso rispetto e
spesso segna il superamento di piccole incomprensioni o la pacificazione di
contrasti. I giovani porgono gli auguri ai genitori che ricambiano,
benedicendoli e consegnando i doni natalizi. La famiglia si riunisce intorno
alla tavola ed ha inizio una cena che, pur non raggiungendo la varietà delle
portate che costituiranno quella della vigilia, ha pur sempre un aspetto festivo
e particolare. Nelle case che ne sono ancora provviste viene acceso il camino ed
è il capo famiglia che pone sul focolare il tecchio che durerà fino al giorno
della Befana. Le origini della gentile usanza risalgono al 1607, quando Paolo
Tasso, vescovo della città, noto per la sua pietà e devozione, iniziò a
recarsi in pellegrinaggio penitenziale la sera del 23 dicembre, a piedi scalzi,
fino alla chiesa dell'Iconicella. La pratica devozionale del vescovo era
accompagnata dal rintocco della Squilla e si concludeva con l'abbraccio
pastorale con i suoi fedeli che, in quell'occasione, estendevano sentimenti di
solidarietà ed affetto anche nell'ambito familiare.
Per
saperne di più
Gennaro Finamore, Tradizioni popolari abruzzesi, Palermo 1891
Emiliano Giancristofaro, Tradizioni popolari in Abruzzo, Newton Compton,
Roma 1995
Come ci si arriva
A 14, uscita Lanciano
A chi chiedere informazioni
Municipio di Lanciano, Vigili urbani, tel. 0872/710861