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La vigilia della ricorrenza della Traslazione della Santa Casa, nelle ultime
ore della sera, la popolazione di Torino di Sangro si raduna sulla costa, in
località Le Morge, e da qui, dopo aver composto un devoto corteo, seguendo
l'antico tracciato del tratturo risale, a lume di fiaccole e candele votive,
verso il paese, dove sorge la chiesa dedicata alla Madonna di Loreto.
Lungo il cammino i pellegrini recitano il rosario, intonano le litanie e altri
canti devozionali e si fermano a pregare dinanzi alle cone (edicole) campestri
che incontrano lungo il percorso, tanto che l'arrivo è previsto sempre dopo la
mezzanotte, quando la pia compagnia varca la porta della chiesa e vi continua la
veglia notturna di preghiera.
Per l'occasione, nonostante l'ora tarda e il freddo spesso pungente, le vie del
paese presentano una insolita animazione e anche quelli che fanno ritorno alle
proprie case passano la notte in compagnia dei familiari e ricevendo amici e
parenti.
Verso le quattro del mattino, il via vai per le strade si fa più intenso, la
chiesa si riempie di fedeli e, dopo il fragore dei colpi scuri e al suono delle
campane, si ripete la tradizione del Viso adorno. La statua della Madonna di
Loreto, riccamente vestita e coperta di ori votivi, viene trasportata sul
sagrato e tutt'intorno si dispongono una piccola formazione musicale e due
cantori che intonano le strofe del Viso adorno. Si tratta di una Mattinata
composta di distici amebei (a botta e risposta), improvvisati su uno schema
tematico e stilistico fisso ed intercalati da un vivace intermezzo musicale.
L'esibizione prosegue con una suggestiva Pastorale, attualmente eseguita dal
clarino e dal flicorno, e un tempo da zampogna e ciaramella.
Dopo aver reso omaggio alla Protettrice del paese, il concertino si sposta sotto
le finestre del sindaco, a cui dedica versi beneauguranti e di ringraziamento.
Quindi la Mattinata prosegue davanti alla caserma dei carabinieri, per poi
sostare davanti le case di maggiorenti, amici, famiglie a cui per un motivo o
per un altro s'intende rivolgere questo gentile e delicato omaggio. Il corteo
prosegue i suoi canti fino alle prime luci del mattino e ovunque è accolto
festosamente e ringraziato con liete libagioni di vino e offerte di dolci e
biscotti.
La tradizione rivela un archetipo molto antico che si riallaccia alle feste
propiziatorie e di ringraziamento, attuate nell'ambito dei rituali agrari per il
solstizio d'inverno, anche se nella forma in cui ancora oggi è realizzata, e
specialmente per quanto riguarda l'impostazione melodica, mostra aspetti
ottocenteschi e mutuati da un modello musicale colto.
Per
saperne di più
Domenico Priori, Folclore abruzzese, Cet, Lanciano 1960
Come ci si arriva
A 14, uscita Val di Sangro.
Oltrepassato il fiume, imboccare il bivio per Torino di Sangro
A chi chiedere informazioni
Municipio di Torino di Sangro, Vigili urbani, tel 0873/913106