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Maria Concetta Nicolai - Cento feste contadine per un anno
I Faugni
8 dicembre, prime ore dell'alba - Atri (Teramo)

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L'uso di accendere fuochi durante il periodo che precede o segue immediatamente il solstizio d'inverno è diffuso in tutta l'Europa dove, a seconda dei luoghi e delle circostanze, acquista caratteri propri. Ovunque, però, il valore generale resta quello del rinnovamento propiziatorio, dell'interruzione simbolica del quotidiano a favore del tempo sacro e primordiale in cui si colloca ogni rifondazione. Nascono così le licenze di dicembre, quelle stesse su cui i Latini impostavano le celebrazioni di Giano che precedevano in ordine cronologico quelle di Saturno ed entro le quali, in ambito mediterraneo, si confrontavano le antinomie della cultura pastorale e di quella agricola. In questo contesto si collocano i Faugni di Atri, in cui anche il nome, quando si accetti l'interpretazione che vi individua la forma volgarizzata di Fauni ignis, riconduce a misteriose ed antiche simbologie solari connesse ad un concetto panico della natura. Il fatto che la tradizione si svolga in onore della Concezione Immacolata di Maria e che, nella formalizzazione attuale, si esprima entro le coordinate della devozione cattolica, non ha annullato le valenze archetipiche del rito che mostra ancora, sia pure a livello di suggestione, i caratteri iniziatici e misterici, propri dei cerimoniali agrari in cui entra a far parte una divinità femminile. All'alba dell'8 dicembre, quando le ombre sono ancora fitte, gli atriani danno vita ad una spettacolare processione, durante la quale raggiungono la cattedrale facendosi lume con grossi fasci di canne, tenuti stretti da legacci vegetali. Spesso, al rintocco dell'antica campana del tempio mariano, dalle varie contrade o dai quartieri della città, si muovono compagnie salmodianti che raggiungono la piazza della chiesa, recitando preghiere e intonando inni religiosi. Lo spettacolo, anche per lo scenario storico ed artistico in cui si svolge, è di grande effetto e suscita la commossa partecipazione degli astanti. Il rito si conclude con l'ascolto della messa mattutina, all'uscita della quale, quando ormai è giorno fatto, gli atriani si ritrovano sul sagrato, su cui si apre il bellissimo portale di Rainaldo, per scambiarsi auguri di prosperità e di pace.

Per saperne di più
Franco Cardini, I giorni del Sacro, Milano 1983

Come ci si arriva
Autostrada A 14, uscita Pescara - Città Sant'Angelo.
Prendere la Statale 81, seguendo le indicazioni.

A chi chiedere informazioni
Municipio di Atri, Vigili urbani, tel. 085/87911

 

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