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Una
scuola per diventare archeologi
Intervista
a Vincenzo D'Ercole raccolta da Maria Concetta
Nicolai
Foto di Luciano
DAngelo |
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Il Museo della Preistoria delle Paludi di Celano non assolve solo alla funzione espositiva.
La nostra volontà, impostata già nella seconda metà degli anni ottanta, ai tempi del Sovrintendente Giovanni Scichilone - spiega DErcole - è di fare di questo museo un laboratorio di ricerca dedicato alla preistoria e alla
protostoria.
Il cuore del complesso è innanzi tutto il deposito a lunga giacenza che in questo momento costituisce una banca dati di importanza sovraregionale nel senso che i materiali ottenuti dagli scavi che vanno da
Ripoli, alla grotta Continenza di Trasacco, a quelli di Collelongo, alla necropoli di Fossa, rappresentano un tesoro inestimabile che potrebbe divenire occasione di formazione di archeologici, restauratori, disegnatori, antropologi, studiosi in genere di varia formazione allinterno dellarea tematica delle Scienze umane.
LArcheologia preistorica è abituata, anche per la sua difficoltà di comprensione e di racconto, a rapportarsi con molte altre discipline, siano esse la storia, la geologia, la
paleobotanica, la zoopaleologia, lantropologia fisica e culturale.
Nel caso dellAbruzzo questa necessità si manifesta anche per larcheologia classica che nella maggior parte dei casi non è magniloquente e presenta una dimensione povera e marginale.
Allinterno del museo sono operanti laboratori scientifici di analisi, restauro, disegno, fotografia e catalogo a cui fanno riferimento istituti universitari della Regione e studiosi di ogni provenienza che possono utilizzare una serie di servizi specialistici: una grande sala convegnidi 300
posti., una sala proiezione, biblioteca, laboratori, ampi spazi espositivi.
Noi vogliamo portare lEuropa in Abruzzo - dice Vincenzo DErcole - ospitare mostre di carattere
europeo, ma soprattutto richiamare a Celano la presenza di studiosi internazionali. Qui ci sono spazi per lavorare osservare, per catalogare il materiale archeologico, per fotografarlo, per restaurarlo, per studiarlo in maniera consona.
Oltre ai laboratori cè un deposito archeologico che sta raccogliendo quasi tutta la preistoria della nostra regione e la raccoglie per farla studiare. Questo museo oltre ad essere contenitore di reperti, fabbricatore di dati archeologici, illustratore attraverso la parte
museale, intende anche ampliare i dati acquisiti attraverso convegni, incontri, corsi di archeologia.
Un altro elemento che va a corollario di questo museo è la foresteria. Qui, come succede altrove in Europa, lo studioso può risiedere per il tempo necessario al fine di lavorare, studiare intorno allarcheologia preistorica, vivere a diretto contatto con i reperti.
Lambizione quindi è quella di creare una scuola di archeologia che consideri i periodi e le culture precedenti la romanizzazione e che dia a studenti e studiosi la possibilità di osservare in modo consono i materiali sia in deposito che nelle esposizioni, utilizzando strumenti, dati, archivi del museo. |
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